PATRIMONIALE O PRELIEVO FORZOSO?

Il cellulare vibra sul tavolo, Fabiana lo prende: è un messaggio inviatole da  Silvia.

Lo visualizza, e a tutto volume parte un concerto di campanacci di mucche! 

Rino, che sonnecchiava sul divano, sobbalza e trasecolando le chiede:

– Ma cos’è?-

– Un video di Silvia dalla montagna: mucche che ruminano su un prato verde… sa che adoro la dolcezza del suono dei loro campanacci e quando le capita di vederle, durante le sue passeggiate,  mi invia la loro “melodia”-

– Tu non stai bene e nemmeno la tua amica, che ti asseconda… a me  Giulio manda foto di quadri  di Caravaggio e a te mandano il suono dei campanacci…evito di commentare …-

Le  loro passioni sono sempre state così divergenti…

– Non è colpa mia se i tuoi ricordi di infanzia sono diversi dai miei…evidentemente tu sei cresciuto a latte e cultura… A me le mucche ricordano l’infanzia, Heidi che corre sui prati…-

controbatte Fabiana con gli occhi persi sul passato

– Scusa, io non sono molto ferrato su Heidi… ma lei non aveva le caprette?-

– Vabbé, quanto sei pignolo! La poesia è la stessa! E comunque che siano mucche o caprette il collegamento è  sempre con i prati della Svizzera-

– Pensa che io la Svizzera la collego agli scandali finanziari o alle macchine piene di soldi alla frontiera!-

– Mamma mia quanto sei arido!!!-

– Ma sì è un modo di dire! Però in effetti la moda di portare i capitali all’estero, per anni, ha avuto la Svizzera come meta-

– Sai qual è la capitale della Svizzera?- 

– Ma cosa c’entra ora?-

– Nulla, voglio sapere se lo sai visto che sei sempre il ”sapientino” della situazione-

– E’ Ginevra, credo, perché è anche la sede delle NazioniUnite!-

– Risposta errata, ritenta-

– Allora Zurigo: è il centro economico del Paese!-

– No-

– Ma come no!-

– E’ Berna-

– Berna? Ma è una cittadina, ha pochissimi abitanti rispetto alle altre due che ti ho detto!-

– Considera che prima non avevano proprio una capitale… Dalla creazione della confederazione nel 1291 fino a circa il 1800 avevano una capitale itinerante; infine 170 anni fa è stata scelta Berna per evitare di dare troppo “peso” alle città già importanti per altri motivi. Comunque, ritornando alla finanza, io non credo che tutti gli italiani che hanno un conto in Svizzera siano evasori… uno può avere il conto dove vuole…-

– Certo purché tu lo dichiari. Esiste il quadro RW nella dichiarazione dei redditi che ti mette in regola con il fisco perché paghi il 2 per mille sulle attività finanziarie (IVAFE) e l’IVIE per gli immobili detenuti all’estero.-

– Altrimenti?-

– Altrimenti potresti avere una sanzione tra il 6 e il 30% degli importi non dichiarati. E se dovessero essere contestati gli importi transitati all’estero perché oggetto di evasione ci sarebbe il raddoppio delle percentuali-

– Vabbè ma ti pare che la Svizzera da’ i nomi e gli importi all’Agenzia delle Entrate italiana… non ha nessun interesse a collaborare ad un’indagine!-

– Infatti prima era così, ma dal 2017 sono cambiate molte cose perché è partito lo scambio automatico delle informazioni fiscali e la Svizzera non appartiene più ai Paesi black list

– Mi stai dicendo che dal 2017 in poi chi apre un conto in Svizzera non ha scampo? –

– Esattamente. Resta la cassaforte per eccellenza per la sua solidità dal punto di vista politico e fiscale e per la sua neutralità, ma tutto deve svolgersi “in chiaro”. E comunque  portare i capitali in Svizzera comporta dei costi bancari, di gestione e di viaggio che spesso vanificano i vantaggi anche in caso di spauracchio di prelievo forzoso

– Cos’è il prelievo forzoso? Sarebbe la patrimoniale di cui tanto si parla?-

– No, sono due cose distinte. La patrimoniale esiste già: è un’ imposta che colpisce il patrimonio sia mobile (attività finanziarie, fondi ecc) sia immobile, in Italia e all’estero, come ti ho detto prima. Per esempio in Italia sulla casa abbiamo l’IMU, sul conto corrente abbiamo l’ imposta di bollo di 34,20 euro o sul deposito titoli quella pari allo 0,20% dell’importo, ma ne abbiamo anche tante altre che sono “nascoste”.
Ovviamente in casi di emergenza potrebbe essere applicata una patrimoniale straordinaria. Mentre il prelievo forzoso, è quello che si intende di solito quando si parla erroneamente di patrimoniale ed è una tassa sui depositi presso i conti correnti delle banche, che può essere applicato senza il consenso e l’autorizzazione dei correntisti-

– E’ mai avvenuto?-

– Sì, l’ultima volta nel 1992 con il governo Amato, l’11 luglio, con effetto retroattivo al 9 luglio, si stabilì un prelievo del 6 per mille sui conti, dalla sera alla mattina, lasciando gli italiani di stucco. Il decreto recitava così:

“E’ istituita una imposta straordinaria sull’ammontare dei depositi bancari, postali e presso istituti e sezione per il credito a medio termine, conti correnti, depositi risparmio e a termine, certificati di deposito, libretti e buoni fruttiferi, da chiunque detenuti”.

– Certo che non è stata proprio una bella mossa…-

– In casi straordinari e situazioni di emergenza si fa di tutto, anche aumentare le patrimoniali esistenti-

– Senti smettila, mi stai facendo venire l’ansia! Fammi ascoltare i miei campanacci almeno nel mio mondo campestre questi problemi sono lontani e mi ci posso rifugiare-

– Oppure potresti porti il problema, che non significa necessariamente dover fare qualcosa, ma significa sicuramente analizzare il patrimonio, prendere consapevolezza di come è distribuito e capire se può esserne ottimizzata la diversificazione-

– Ok, sei stato convincente, credo tu abbia ragione e domani lo farò senz’altro. Adesso però tu torna a dormire ed io torno ad ascoltare i campanacci, così magari conciliano anche a me il sonno, di cui ho tanto, tanto bisogno!-

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