SE… SE… SE… E INTANTO LA VITA SCORRE!

Fabrizio porge la scatola dei cioccolatini a Roberto.

– Quale prendi?-

– E’ uguale, scegli tu!-

– Ci avrei giurato! Non riesci a scegliere neanche tra due cioccolatini! Come nella vita!-

– Non credi che stai esagerando a parlare di “vita” partendo da una scatola di cioccolatini?-

– La mamma di Forrest Gump ti avrebbe detto che “la vita è come una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita”-

– Appunto! Lo vedi allora che ho ragione! E’ tutto casuale!-

– No, non è casuale perché questi cioccolatini li conosci da anni, sai qual’ è “al latte” e qual è  “fondente”, insomma li puoi scegliere, avendo una ragionevole certezza sul loro gusto! E’ che tu non riesci a scegliere!
Imbocchiamo una strada tutti i giorni, scegliamo in ogni momento, quando ci vestiamo, quando facciamo colazione, la spesa: sì/no, destra/sinistra, blu/rosso, andare/restare…- 

– E’ che a volte la vita ci lascia paralizzati di fronte ai bivi, la pesantezza dei pensieri, l’angoscia di non riuscire a valutare quello che potremmo perdere da una parte e che invece potremmo avere dall’altra… come puoi immaginare le conseguenze? E’ tutta un’alchimia, tutto un pesare con il bilancino per poi a volte arrendersi di fronte all’impossibilità di capire quello che è giusto o sbagliato fare- 

Roberto e Fabrizio sono agli antipodi. Roberto è l’eterno indeciso, il perenne funambolo che resta in equilibrio sul filo con sforzi immani, per poi cadere da una parte o dall’altra per un alito di vento, così da non doversi sentire mai responsabile di nulla. E rimanda, rimanda qualsiasi scelta. Fabrizio, invece, è sempre stato un tipo determinato, passionale; per lui scegliere vuol dire gestire, pianificare, avere in mano la sua vita per provare a farne quello che desidera. Non ha mai sopportato l’apatia e la passività di Roberto e gli risponde come sempre “a tono”:


– Mi sembri un colibrì: tanta energia per restare sempre fermo! … è questo quello che vuoi?-

– Lo so, ma non è mai stato così difficile scegliere come oggi-

– Su questo ti do ragione. In un presente paralizzato da una pandemia che ci ha invaso e si è infiltrata nelle nostre sfere più intime, abbiamo congelato anche le nostre decisioni economiche, quelle d’ investimento, in attesa di un barlume di chiarezza.
Siamo rimasti immobili, come le figure umane degli scavi di Pompei, fermi nell’atto in cui la nube tossica e la lava li ha colti. Ma noi non siamo stati folgorati, noi abbiamo un futuro e abbiamo bisogno di ripartire e di tornare a decidere per il nostro domani.
Il futuro è fatto dai “presente” che si succedono, quindi se non costruisci nulla oggi difficilmente avrai un progetto realizzato domani-

– Senti, ma che ti è preso oggi? Che problemi hai? “Che t’accora”? come si dice a Roma…-

– Sto cercando di dirti che devi affrontare il problema della pianificazione finanziaria. Hai i soldi guadagnati in decenni di attività lavorativa e sono anni che rimandi qualsiasi decisione in merito. Prima era Trump, poi la Brexit, il dollaro, la pandemia, poi perché la borsa andava male, ora perché va troppo bene… insomma c’è sempre un motivo per non affrontare la questione. E sai perché? Perché significherebbe prendere una decisione: stabilire un obiettivo, che cosa ti piacerebbe fare con quel denaro, che sogni o semplicemente progetti vorresti realizzare, quanto potresti risparmiare e accantonare mensilmente, di quanto avrai bisogno per vivere agiatamente quando andrai in pensione…-

– Ci risiamo: mi vuoi riparlare del fondo pensione …-

– …non solo. A furia di procrastinare la decisione continui a perdere “treni”, opportunità che certamente ciclicamente torneranno, ma il tempo si ridurrà! Quel tempo che serve per consolidare, assorbire le oscillazioni, amplificare i rendimenti e soprattutto per accumulare!-

– In effetti, non ho ancora fatto nulla…-

– Ogni piccolo incremento del patrimonio consente di creare una nuova base su cui calcolare gli interessi dei successivi incrementi e così l’effetto esponenziale a quest’ora ti avrebbe consentito di avere un capitale decisamente più corposo: si chiama capitalizzazione composta. Senza una pianificazione non hai consapevolezza di quanto e perché risparmiare …-

– Ok ma se…-

Fabrizio lo interrompe perché sa che Roberto è il più grande “giocatore di se…”:

– Ricordati che la vita è tutto ciò che resta dei “se…” non realizzati!-

– Su questa frase mi prendo un attimo per riflettici poi ti rispondo…- 

gli dice sorridendo Roberto mentre prende carta e penna-

– Scherza quanto vuoi, ma rifletterci perché il tempo passa…-

– Ok mi segno anche questo-

Gli risponde ridendo Roberto, simulando un divertimento che questa volta manca. Ha capito, forse, che deve iniziare  a fare qualcosa, ci sarà tempo per “aggiustare il tiro” e modificare i dettagli, ma intanto prendere consapevolezza e attivarsi per stabilire degli obiettivi è un ottimo e improcrastinabile punto di partenza.

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