L’ALTRA META’DELCIELO

Giovanna è una giornalista di un noto quotidiano finanziario, dove tiene una sua rubrica: il tema di oggi è la  violenza sulle donne e la parità di genere (gender equality). 

Intervisterà Simona Daccadi*, una ragazza che, pur tenendo ben salde le radici nella sua amata Sicilia, è riuscita a mettere le ali fino a volare dal suo minuscolo paesino al 56esimo piano del bellissimo grattacielo di Manhattan, cuore della finanza,  ed è lì, davanti al suo studio, che Giovanna la sta attendendo pazientemente; è abituata a tempi biblici prima di poter essere accolta da certi personaggi, ma questa volta l’attesa è breve perché la correttezza e la semplicità di Simona si manifestano anche nella puntualità e nel rispetto verso chi è lì per lei. 

Qualche minuto di presentazione e convenevoli e l’intervista può cominciare, dopo aver deciso che utilizzeranno un tono informale, dandosi del tu:

– Simona, purtroppo ieri in Italia abbiamo assistito all’ennesimo episodio di violenza su una donna. Immediatamente, nei media e tra la gente, sono sorti commenti sui dettagli: erano le 4 di notte, la ragazza era in stato di ebbrezza, in abiti succinti, era uscita dalla discoteca abbracciata al suo aguzzino…-

– Purtroppo una storia che si ripete. E’ un problema di priorità. Per ogni atto di violenza verso una donna la priorità dovrebbe essere quella di parlare di un crimine che niente potrà mai giustificare. Invece, ancora oggi, la notizia esce arricchita di circostanze che, subdolamente, tendono ad alleggerirne la gravità. Del resto la “Sibilla” la imposero ad Artemisia mica ad Agostino!-

– Puoi spiegare ai nostri lettori chi sono Artemisia ed Agostino?-

– Artemisia Gentileschi era la figlia di un grande pittore del suo tempo, Orazio Gentileschi. Parliamo del 1600. Il padre, in modo abbastanza rivoluzionario per quel tempo, la introdusse nell’ambiente pittorico. E considera che una donna, all’epoca,  non poteva recarsi neanche ad acquistare i pigmenti presso una bottega…
Fu violentata, a 17 anni, da un collaboratore del padre, Agostino Tassi, e lei, contrariamente a quanto era normale a quel tempo, e purtroppo ancora oggi, e cioè tacere, affrontò un processo in cui le vennero rivolte le domande più scabrose e imbarazzanti (esistono gli atti ufficiali del processo); dopodiché, per accertare la veridicità delle sue affermazioni, pensarono bene di sottoporla ad uno strumento di tortura, la sibilla, che stritolava le dita, violenza su violenza per una pittrice come lei, fino a farle sanguinare  e romperle. Ovviamente non su Agostino, come sarebbe stato giusto che fosse avvenuto dopo le numerose testimonianze contro di lui, ma su Artemisia. 
Abbiamo fatto tanta strada, ma alcuni pregiudizi sono lenti a morire –

– Simona tu hai un figlio e una figlia. Per una donna, nel ruolo di genitore,  pensi che sia più stimolante educare un bambino o una bambina?-

– Questa domanda richiederebbe ore per la risposta, ma, volendo essere sintetica, posso dire che crescere una figlia è di per sé più naturale, si tende a proiettare su di lei, spontaneamente, se stesse e quindi a replicare il proprio modello di donna, con il bagaglio della propria esperienza. Cerchi di prepararla gli ostacoli che incontrerà, fornendole una corazza per superarli e dandole la consapevolezza di poter avere il mondo nelle sue mani, se lo vorrà, ma sopratutto di non dover mai dipendere da nessuno, di conquistarsi il suo spazio e il suo successo anche al di fuori della famiglia-

– Quindi un’incitazione alla carriera a discapito della famiglia?-

– Non ho detto questo. Ho parlato di spazio e di successo. Spazio può voler dire banalmente coltivare una passione e con successo intendo svolgere con professionalità, entusiasmo, e soprattutto il dovuto riconoscimento, un qualsiasi lavoro. Le donne in teoria hanno, in molti Paesi, la possibilità di muoversi nell’ambito lavorativo come i loro compagni uomini, ma nella realtà si trovano davanti a tante difficoltà. Da qui una disoccupazione femminile incredibilmente superiore a quella maschile e una retribuzione, a parità di ruolo, decisamente inferiore (gender pay gap) che si stima non sarà colmata prima dei prossimi 100 anni. Il problema è serio al punto  che l’uguaglianza di genere è diventato oggetto della Legge di Bilancio e quinto obiettivo per lo sviluppo sostenibile dell’Onu per il 2030. Garantire alle donne parità di accesso all’istruzione, alle cure mediche, a un lavoro dignitoso così come la rappresentanza nei processi decisionali, politici ed economici, promuoverà economie sostenibili di cui potranno beneficiare la società e l’umanità intera. Questa teoria secondo la quale il lavoro delle donne oggi è il più importante motore dello sviluppo mondiale si chiama Womenomics**. E’ un circolo virtuoso che  vede il lavoro femminile come causa di aumento del Pil e del benessere-

– E con un figlio maschio come ci si comporta? –

– Ecco la vera sfida è con lui, perché si mettono in gioco tanti aspetti della propria personalità e così anche la donna che tanto aveva aborrito quegli stereotipi, stratificati nei millenni di storia, diventando mamma si ritrova, spesso, a perpetrarli. Educa il proprio figlio avallandone gli stereotipi di genere che tanti danni hanno causato alle donne in famiglia e nel lavoro-

 – Credo però che siano stati fatti passi da giganti…-

– Sicuramente, ma in realtà anche le nuove generazioni non sono immuni da certi preconcetti che penseremmo superati. Secondo una ricerca del CNR*** svolta in un istituto di scuola superiore 4 su 10 pensano che debba essere l’uomo a mantenere la famiglia, 1 su 4 che sia l’uomo che debba comandare  a casa, 1 su 5 che il tradimento femminile sia più grave di quello maschile.-

– In effetti mi aspettavo qualcosa di diverso. E quindi tutto nasce in famiglia… Magari già nell’assegnare ai propri figli, sin da bambini, compiti domestici in modo indistinto e trattandoli nello stesso modo in tutte le circostanze?-

– Questo che può sembrare una cosa banale e superficiale è il primo approccio alla vita e ai compiti che un bambino sentirà come naturali e appartenenti indistintamente ai due sessi. Crescendo la stessa imparzialità dovrebbe esserci per le prime uscite adolescenziali e i relativi orari, per la scelta dell’Università e del lavoro. Un bambino e una bambina, cresciuti in un contesto di totale assenza di discriminazione, non potranno mai concepire una retribuzione diversa per una donna rispetto ad un collega uomo quando saranno adulti! Piccoli e banali passi dall’infanzia e nella famiglia possono creare una società nuova-

– Siamo alla conclusione dell’intervista: cosa può fare la finanza in tutto questo?-

– Fino a pochi anni fa molto poco, ma da qualche anno moltissimo e nel futuro sempre di più. Certo è un processo di cambiamento che parte da lontano ma la sensibilità degli investitori sta aumentando…-

-Puoi spiegarti meglio…-

– Esistono fondi di investimento ad hoc che investono proprio sulle società cosiddette sostenibili che hanno l’obbligo di selezionare solo azioni di società che rispettano criteri di  ESG, acronimo di environmentalsocialgovernance (clima, sociale, buon governo). In breve solo le aziende che rispettano parametri di attenzione verso l’ambiente, il corretto trattamento del personale di lavoro e la non discriminazione  di genere dal punto di vista di carriera e di retribuzione-

– Alcune grosse istituzioni economiche come il World Economic Forum sostengono che investire sulle donne, sulla loro istruzione, retribuzione e  benessere renderebbe tutti più ricchi-

– E’ vero, si è scoperto che un’armonia di generi all’interno delle aziende rende il lavoro più gratificante e produttivo, e il mercato premia le aziende che rispettano certi principi. E se il mercato li premia vuol dire che il loro valore aumenta, facendo bene oltre che al sociale anche alle tasche degli investitori-

– Bene io ti ringrazio e spero di poterti incontrare presto per parlare di un salto quantico delle donne in tema di parità-

– Lo spero anche io per mia figlia e per mio figlio-

Giovanna si allontana sorridendo pensando al marito, che approcciando in casa ad un solo elettrodomestico, la lavastoviglie, si autoproclama, con orgoglio, il Mago del suo caricamento! Quanta strada da fare! 

FOTO: Federica e Giacomo

*nome di fantasia

** Womenomics è un neologismo coniato nel 2006 da  The economist teorizzando la tesi di Kathy Matsui analista di Goldman Sachs

*** https://www.cnr.it/it/nota-stampa/n-9268/adolescenti-gli-stereotipi-di-genere-sono-duri-a-morire

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