VOGLIO LA LUNA

Una terrazza sul mare di Focene, l’aria è calda e umida, e Massimo si gode una delle tante serate estive in questo posto dove il silenzio regna sovrano.

Ha trascorso la sua vita nel quartiere Prati dove anche comunicare per strada, richiedeva alzare il volume della voce per superare i tanti rumori intorno e adesso qui, nella casa desiderata, sul mare di Roma, contempla la silenziosa luna e non la sente poi così lontana, così misteriosa come un tempo.

Gli sovviene il ricordo di quel 20 luglio di cinquanta anni fa quando poco più che bambino tutta la famiglia si fermò, davanti al televisore a tubo catodico, con le immagini in bianco e nero, in attesa che il magico pianeta bianco fosse calpestato per la prima volta da un uomo. Lo fece Neil Armstrong alle 02,56 e la luna non fu mai più protagonista solo di canzoni e poesie, ma di cronaca. Da quel giorno la luna entrò a far parte del nostro “mondo”, non più pura fantasia, ma qualcosa di concreto che iniziò a ispirare molti scienziati. Il grande Stephen Hawking sostenne dopo qualche anno che sarebbe stato inevitabile esplorare il sistema solare e trovare nuovi posti dove poter far vivere gli uomini perché la terra non sarebbe più bastata. La luna era per lui l’insediamento spaziale ideale, la base per esplorare altri pianeti: non più fantasia, ma scienza. Massimo si perde nel ricordo delle notizie di quei giorni e, neanche a farlo apposta, l’occhio gli va su un trafiletto del quotidiano della mattina poggiato sul tavolo: “TURISMO LUNARE: LA PRIMA SOCIETA’ SPAZIALE SI QUOTA IN BORSA” Non si sorprende, perché, da buon investitore, sa che dove il business chiama, la finanza arriva puntuale, e continua a leggere che nonostante la costante e inspiegabile riduzione del budget, non solo la NASA ha iniziato a sviluppare il suo progetto per l’apertura di una stazione spaziale internazionale (ISS), ma si sono unite ormai da anni industrie spaziali private come SPACE X di Elon Musk (cofondatore di PayPal e CEO di Tesla Motors), BLUE ORIGIN con il progetto di allunaggio di uomini e merci di Jeff Bezos (fondatore di Amazon) e infine la VIRGIN GALACTIC di Richard Branson (proprietario della Virgin). E proprio la Virgin Galactic si quoterà in borsa entro il 2019 attraverso una SPAC (special purpose acquisition company) una sorta di società veicolo per la raccolta di capitale, guidata dall’ex vicepresidente di Facebook alla quale la Virgin cederà il 49% delle azioni in cambio di 800 milioni di dollari. Questi soldi saranno fondamentali per finanziare le operazioni fino a quando non genereranno utili.

Che cosa vuol dire quotarsi in borsa?

Perché si fa?

Un’azienda mette sul mercato dei “pezzetti” dell’azienda stessa, per raccogliere denaro e ottenere maggiori risorse per rendere concreti dei progetti e Branson è convinto che la quotazione sia la soluzione migliore per finanziare le ricerche necessarie a realizzare il sogno galattico. Le tariffe di viaggio sono ovviamente “stellari” e diverse a seconda del tipo, con o senza pernotto, ad ogni modo il business è cominciato e certi protagonisti, già noti per aver agito in aziende dai nomi altisonanti, non sono sprovveduti e non partono mai a caso.

Massimo posa il giornale e guarda la luna, sa che lui non la toccherà mai, ma stranamente, stasera, gli sembra più vicina del solito.

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