UN VIAGGIO INTRENO MEMORABILE (parte 1)

La giornata è terminata e Flavia è piena di stanchezza, ma anche di energia, idee, esperienze condivise con colleghi; si avvia verso la stazione e attende il suo treno ad alta velocità.

Per il ritorno quasi sempre prenota la prima classe, per avere un maggior comfort e poter riposare, senza arrivare devastata a casa; a volte riesce anche ad appisolarsi per qualche minuto.

Ma questa volta la sua carrozza ha in serbo delle sorprese…

Davanti a lei una bimba “despota” comunica con i genitori con acuti difficilmente riproducibili in natura e ascolta le sue canzoncine sullo smartphone, ovviamente senza auricolari.

Appena il tempo di partire che iniziano a diffondersi nell’aria odori di cucinato non definiti, evidentemente i genitori hanno optato per un pasto fatto in casa per la loro bambina.

Ma le “sorprese” di questo viaggio non sono ancora finite. Un ragazzo sui 20 anni, molto carino, capello riccio e volutamente incolto, jeans e maglia  strappati ad hoc, che lasciano quasi fantasticare su uno sventato attacco da parte di  un pitbull, arriva trafelato e si lascia cadere sulla poltrona a fianco alla sua. Gli ormoni in circolo impongono, come è tipico della sua età, la loro presenza, diffondendo nell’aria un odore che rende difficile respirare.

E a completare il set, in sottofondo, un cane che inizia ad abbaiare.

-Fermate il treno voglio scendere!-

Pensa Flavia…

Ma i suoi pensieri vengono bruscamente interrotti dal  suo giovane compagno di viaggio, che si volta verso di lei e, gentilmente, le chiede:

– Buonasera, mi chiamo Enrico. E lei?

Flavia lo osserva: incredibile! Non ha le cuffie, non ha il cellulare in mano e interagisce anche con i propri simili…! Questo è un adolescente speciale! Pensa Flavia

– Piacere, mi chiamo Flavia- 

e lui incalza:

– Che lavoro fa? Scommetto che è una manager-

– Sono un Consulente Finanziario-

– Ah…-

… Silenzio…

Flavia conosce quell’ “ah”. Significa quasi sempre che l’interlocutore non ha assolutamente idea di che cosa voglia dire consulente finanziario e non ha però il coraggio di chiederlo. 

Ma il suo compagno di viaggio è, appunto, speciale e continua:

– Ah… e in che cosa consiste? Cosa fa praticamente?-

Frettolosamente, Flavia risponde:

– Aiuto i miei clienti a raggiungere i loro obiettivi di vita-

– Non ho capito-

E ha ragione, pensa Flavia, come potrebbe aver capito… Il fatto è che dopo una giornata di lavoro tutto si aspettava fuorché mettersi a spiegare cosa fa:

– Analizzo la situazione finanziaria e patrimoniale di un cliente, la sua potenzialità di risparmio, lo supporto nel creare un accantonamento sulla base del suo obiettivo, della sua capacità reddituale e per chi ha già un patrimonio lo indirizzo verso una gestione ottimale del suo denaro per riuscire a raggiungere i suoi obiettivi: una pensione dignitosa, un aiuto ai propri figli, o semplicemente una protezione dal deprezzamento dell’inflazione-

– Ok e quindi le danno i soldi, e lei li investe?-

– No, ma che dici! Il consulente non può accettare il denaro dal cliente neanche come tramite per depositarlo, verrebbe radiato! Può eventualmente accettare gli assegni accompagnati da una delega, ma solo per versarli sul conto del cliente stesso-

– E allora, mi dica, cosa intende per gestire in modo ottimale i soldi…praticamente dove li mette?-

Flavia è talmente stanca che non le vengono neanche le parole, ma la curiosità di questo ragazzo è coinvolgente.

– Dipende, ci sono vari modi per impiegare il denaro dei clienti: acquistare obbligazioni, fondi d’ investimento, assicurazioni, fondo pensione…-

– Lei cosa propone in questo momento?-

– Dipende dal cliente, da qual è la sua situazione patrimoniale, familiare, reddituale, se e quando avrà bisogno di quei soldi, dipende da quanta volatilità è disposto ad accettare per avere una rendimento, dipende…- 

-No, no ! Aspetti un attimo! Quindi vuol dire che lei non “vende” dei prodotti ma cerca quelli più adatti all’ esigenza di ogni singolo cliente?-

– Certo questa è la base della consulenza-

– Ma lei può garantire quale sarà il rendimento?-

– Magari potessi farlo! No, tranne per alcuni prodotti, un consulente non è in grado di fare questo. Il rendimento è una conseguenza di un mix di fattori: una corretta pianificazione, che viene fatta dal consulente, la pazienza e la “disciplina” del cliente e il mercato che con accelerate e battute d’arresto nel tempo fa sempre il suo “lavoro”-

– Diamo per scontato che lei faccia una buona pianificazione, scelga i prodotti più giusti, che io investitore faccio il “bravo” e attendo pazientemente, ma il mercato? Come lo controllo?-

Squilla un cellulare …è quello di Enrico…

Flavia origlia: capisce che è la sua ragazza. 

Lui si alza, “con gli occhi a cuore”, le fa un cenno di scuse e si allontana.

Flavia, stremata, tira un sospiro di sollievo, poggia la testa sul finestrino e si addormenta prima che lui sia di ritorno….

…CONTINUA MERCOLEDI’ 15…

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