UN VIAGGIO IN TRENO MEMORABILE- parte 2

… Continua da parte 1 -Mo-Ka n. 40- pubblicata l’ 8 aprile 2020

Sono le 19, il treno è appena ripartito dalla stazione di Firenze Santa Maria Novella.

Enrico, sorridente, ancora con il cellulare in mano, rientra nella carrozza 9 del treno Milano- Roma dopo una telefonata interminabile. Con un vortice di pensieri in testa, si avvia verso il suo posto.

La bambina “despota”, più attiva che mai, lo saluta e lui contraccambia con la dolcezza del suo sorriso.

Poi si volta a destra e osserva la signora Flavia, la sua compagna di viaggio appena conosciuta, addormentata in un atteggiamento poco professionale. Sorride all’ idea che poco prima era tutta “impostata” nel suo tailleur a parlargli di finanza e ora ronfa con la bocca aperta…

Si siede, piano piano, per non svegliarla e apre la  lattina di birra comprata in stazione…

Solleva la linguetta di alluminio e una piccola esplosione anticipa una cascata di birra che ricade su di lui e Flavia, la quale sussulta e lo fissa incredula. 

– Mi scusi! Mi scusi davvero tanto! Io non avevo calcolato il movimento nel trasporto… insomma… sì…  mi dispiace tanto. Tenga un po’ di fazzoletti-

E le porge un pacchetto. 

Flavia lo guarda e prima ancora che possa organizzare un pensiero… viene interrotta da una voce:

-Biglietti signori, per cortesia…-

Il controllore osserva il codice del biglietto di Flavia e le dice:

– Signora ha scelto lei di stare qui? Perché il suo posto non sarebbe questo… ma se preferisce, ovviamente, può restare…-

– No, pensavo fosse il mio posto…devo essermi confusa…-

E, intravedendo una forma di salvezza dall’interrogatorio a cui è sottoposta da ormai quasi un’ora, senza interruzione, gli chiede speranzosa:

– Mi scusi, eventualmente quale sarebbe il mio posto-

-Il 21/A! Quello lì, vicino a quella famiglia con la bambina piccola…-

Flavia volge lo sguarda in quella direzione e vede la bambina
che, armata di forbici e colori, sta dando spazio alla sua  creatività riducendo dei fogli di carta in minuscoli pezzetti, che lancia in aria con gridolini di gioia davanti ai genitori rassegnati.

E, mestamente, risponde:

– La ringrazio, se posso, preferisco restare qui-

Enrico, pieno di gioia, la guarda e le dice:

– Per un attimo ho temuto che la facessero spostare… ero in attesa della risposta più importante quando il mio telefono ha squillato. Le avevo appena chiesto: Lei, consulente finanziario, pianifica e sceglie i “prodotti” e servizi giusti, io risparmiatore/investitore sono diligente nell’attesa, ma come controllo il mercato? Ecco eravamo arrivati qui-

Flavia, ormai rassegnata, e nello stesso affascinata dalla tenacia del ragazzo, riprende:

– Il mercato non si può controllare: è un cavallo selvaggio, e galoppa con i suoi tempi, i suoi ritmi, le sue accelerazioni e le sue battute d’arresto, ma quando è più imbizzarrito si può utilizzare un metodo per domarne la volatilità e…-

– Che cos’è la volatilità?-

Flavia odia essere interrotta, ma questo ragazzo l’ha irretita…

– La volatilità è l’ oscillazione (in %) del prezzo di uno strumento finanziario nel corso del tempo-

– E si misura?-

– Be’ per il mercato esiste un indice che si chiama VIX, anche detto indice della paura, perché tanto  più è alto, maggiore è la percezione del rischio del mercato.
È l’espressione della variabilità attesa dagli operatori del principale indice azionario Usa-

– E qual’è il metodo per addomesticare il mercato?-

– Certo che tu non dai tregua…Il metodo è non affrontarlo “di petto”, ma stabilire un importo e acquistare gradualmente e con costanza quote di un fondo di investimento, attraverso un automatismo, che consente di comprare, di solito ogni mese, al prezzo di quel momento. Si chiama PACpiano di accumulo capitale. Con la stessa cifra compro  più quote, se il prezzo è basso, meno quote, se il prezzo è alto.  I soldi vengono in automatico prelevati dal conto e messi in un fondo di investimento.
E’ un modo perfetto per crearsi un patrimonio con piccole cifre mensili, ma è un meccanismo che si trova anche in prodotti per chi ha grandi patrimoni e non vuole rischiare di entrare con cifre cospicue in un unico momento-

– Il PAC quindi è un investimento anti-panico!-

Esclama Enrico

E questa volta strappa a Flavia una risata.

– Sicuramente lo scopo del PAC è superare l’ emotività e le paure tipiche dell’essere umano.  Siamo sempre portati ad  investire sull’onda dell’euforia e a disinvestire su quella della paura e con il metodo dell’investimento graduale invece riusciamo a gestire il rischio-

– Ma quindi, se ho capito bene, quando scende il mercato, scendono le quotazioni ed io compro come se ci fossero i saldi! A prezzi scontati!-

– Be’ in un certo senso sì,  o meglio, diciamo che se nelle prime fasi del PAC il mercato è negativo, ho la possibilità di accumulare più quote, che con l’aumento futuro delle quotazioni mi daranno soddisfazioni in termini di rendimento. Diffida dell’albero degli zecchini d’oro. Il denaro viene trasferito dagli impazienti ai pazienti…sempre!-

– Io sono un tipo molto paziente-

– Tu dici? Non si direbbe…-

– Si sbaglia, signora Flavia, io sono molto istintivo e  frenetico nella ricerca delle informazioni, ma quando ho capito e ho acquisito la consapevolezza di quello che faccio: sguardo a prua e vado dritto!-

E di colpo diventa serio e composto, ma sopratutto silenzioso.

Il ragazzo continua a sorprenderla sotto tutti i punti di vista. Sono quasi arrivati a destinazione e l’avventura di questo viaggio sarà terminata; tra poco lo saluterà e non lo rivedrà più. Cominciava ad affezionarsi a questo carattere così dirompente.

Poi all’improvviso Enrico rompe il silenzio:

– Le voglio confidare una notizia in anteprima, che ho appena saputo: io e la mia ragazza Emma abbiamo deciso di andare a convivere, formeremo una famiglia, aspettiamo un bambino! Avremo sicuramente bisogno di qualcuno che ci aiuti e ci accompagni nelle scelte finanziarie dei prossimi anni. Mi farebbe piacere che fosse lei quel qualcuno!-

Flavia lo guarda intenerita e felice. Sa ormai che non si libererà più di questo ragazzo così vitale, perché il suo motto con un cliente è: “io e te per tutta la vita”.

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