“UN FIORINO”

Una giornata di Luglio: Lia, Serena e Caterina sono sdraiate sui loro lettini di fronte al mare. Tra le mani, i loro libri che le rapiscono dall’inizio della mattinata.

Caterina propone:

-Che ne dite di un caffè?-

Lia e Serena guardano un po’ in lontananza. Si scambiano uno sguardo d’intesa e sorridono…

-Scusate qual è il problema? Non c’è un bar nelle vicinanze?-
le guarda un po’ perplessa Caterina

-Sì certo che c’è, ma è meglio se aspettiamo: sul bagnasciuga c’è “Un fiorino” e rischiamo di arrivare al bar stasera-

Risponde Lia scoppiando a ridere insieme a Serena

-Un fiorino? Ma siete matte?- chiede loro Caterina

Lia e Serena si rendono conto di doverle una spiegazione:

-La vedi quella signora bionda vicino all’ombrellone a strisce? Sta nel passaggio obbligato per andare al bar e appena tu le passi davanti, anche se sembra dormire o distratta dalla lettura, scatta in piedi, ti viene incontro e non ti molla più, ti racconta tutti gli avvenimenti dell’inverno appena passato e ti sottopone ad un interrogatorio sul tuo albero genealogico… il tutto mentre sei sotto il sole cocente e agogni il caffè…-

-Io e Serena la chiamiamo “Un fiorino” ricordando la scena di Troisi e Benigni in “Non ci resta che piangere”, in cui dovevano pagare un fiorino come pedaggio ogni volta che passavano la frontiera-

Caterina a questo punto ride e :

-Ora ho capito… Certo che siete due “serpi”! Insieme a tanta “cattiveria” sapete anche spiegarmi perché si chiamava fiorino?-

– Perché su una faccia aveva il disegno di un giglio in onore di Firenze, dove venne coniata per la prima volta nel 1252- dice Lia

– Ma sai che il fiorino è stata una sorta di prima moneta europea? Un antenato dell’euro che è rimasta in voga per secoli?- ribatte Serena

– Io questa storia della moneta non l’ho mai capita – confessa Caterina- perché il fiorino era d’oro e aveva un suo valore, ma una moneta o una banconota oggi non ha un valore intrinseco e quindi non capisco come possa essere gestita la sua creazione…-

– Il valore della moneta oggi è dato dalla fiducia riposta nella capacità della Banca Centrale di tener fede all’ impegno di mantenerne il suo valore nel tempo. E’ una moneta fiduciaria

– La creazione di moneta intesa come moneta cartacea o metallica, che possiamo tenere in mano, la può fare un solo soggetto: la Banca Centrale, che ne garantisce la stabilità del valore. Ma questa è solo il 9% di quello che la Banca Centrale definisce come massa monetaria. Il resto sono depositi e i depositi vengono custoditi dalle banche commerciali e in parte utilizzati per creare moneta-

– In che senso le banche commerciali creano monete, se hai appena detto che può farlo solo la Banca Centrale?-

– Hai ragione, in effetti quello che fanno le banche centrali è controllare il tasso di interesse (tasso ufficiale di sconto) con cui concedere finanziamenti alle banche commerciali che, incentivate, prendono in prestito il denaro  per poi concedere a loro volta finanziamenti ai correntisti, creando così moneta senza stamparla-

– Mamma mia quanto è contorto! E io che mi immaginavo semplicemente il rullo che stampava banconote!-

– Ti faccio un esempio:
Io ho 100 euro e li deposito in banca.
La banca registra 10 euro  in riserva (in realtà è obbligata dalla normativa a molto meno, circa 1%) e 90 li concede a te che vuoi fare dei lavori a casa, come prestito; ovviamente dietro pagamento di un interesse (costo del finanziamento).
Tu ricevi i tuoi 90 euro e li dai a Lia che ti fa i lavori di ristrutturazione di casa.
I 90 euro guadagnati vengono messi a disposizione in un deposito e la banca 30 ne dà in prestito ad un altro correntista. Tutto questo avviene ovviamente a livello contabile.
In circolazione in questo momento ci sono 100+90+30 quindi 220 euro: più del doppio rispetto ai 100 della base iniziale: è stata creta moneta!-

– Quasi inquietante questo meccanismo… E se tu decidi di prelevare i tuoi 100 euro e Lia i suoi 50 e ancora non sono stati restituiti i prestiti? La banca non li ha!!!-

– Se la banca dovesse averne bisogno sarebbe sicuramente per un tempo brevissimo e può chiederli in prestito ad altre banche, ad un tasso interbancario detto overnight

– Quindi la banca trasforma il risparmio in consumo e investimento!- esclama Caterina

– Bravissima! Il risparmio consente di creare moneta aumentando il consumo che, a sua volta, fa aumentare la produzione stimolando l’economia. In macroeconomia questo concetto si chiama “moltiplicatore keynesiano”-

– Allora perfetto! Procede tutto senza alcun problema!-

– No, in effetti il problema potrebbe sorgere nel momento in cui tu, che hai preso in prestito dei soldi, non dovessi essere in grado di restituirli alla banca e la banca non riuscisse ad avere un prestito da un’altra banca perché anch’essa si trova nella stessa situazione. Questo provocherebbe un effetto a catena chiamata crisi sistemica, che è l’origine di quanto accaduto nel 2007 a causa dei mutui subprime, cioé mutui concessi a chi era ad alto rischio di insolvenza e che, per una serie di concatenazioni, hanno portato al fallimento di importanti banche-

– Perfetto e adesso che mi avete detto tutto sulla moneta ce l’avete 3 euro per andarci a prendere questo caffè o dobbiamo seguire i movimenti di  “Un fiorino”  fino  a stasera?-

– Ma dai, noi scherziamo! In fondo è una persona molto piacevole! Andiamo!-

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