Serena entra in ufficio. Come al solito è trafelata.
Sembra sempre in ritardo anche quando non ha un orario da rispettare.
Appare in affanno anche se non ha motivo di esserlo.
E’ fatta così, un po’ maldestra.
Inciampa nello zerbino. Si riprende. Le cadono le chiavi della macchina.
Si china a raccoglierle e la sciarpa le scivola sul pavimento.
Sbuffa e, mentre impreca silenziosamente, sente una sonora risata.
Alza la testa: è Gianni che la sta osservando dalla sua stanza:
-Buongiorno Serena! Mai nome fu meno appropriato!-
Serena fa un sorriso di circostanza tra il fastidio verso chi sottolinea il suo incedere impacciato e il piacere di riuscire comunque a comunicare simpatia, e fra se’ pensa:
–Mi conosce da due mesi e già si prende la confidenza di ridere in questo modo…chissà dove finiremo tra due anni…!–
Ma Serena è troppo socievole e non lascia spazio alla permalosità: sistema la borsa del lavoro sotto la scrivania e si avvicina a Gianni, che però, nel frattempo, ha ricevuto una telefonata e inizia a parlare.
Serena intuisce che sta al telefono con la moglie pur non sentendone la voce …
-sei preoccupata?-
-………………….-
-Ma dai, si sarà abituato ormai-
-…………………-
-Nicolino è intelligente avrà capito che deve stare tranquillo e aspettare il nostro rientro…-
Gianni riattacca e Serena gli si avvicina:
-Come va Gianni? Tutto ok? Non volendo ho sentito che sei un po’ preoccupato…-
-E’ che è la prima volta che Nicolino resta a casa da solo e siamo un po’ in ansia-
-Immagino… quanti anni ha Nicolino?-
-Due anni-
risponde Gianni orgoglioso
Serena per poco non stramazza al suolo, ma Gianni intuisce l’equivoco e precisa:
-Nicolino è un cane!-
Serena sorride:
-Mi hai fatto prendere un colpo, non sapevo avessi un cane. Ma non sarai mica uno di quelli che gli mette i calzini antiscivolo prima di entrare in casa …!-
E inizia a ridere al pensiero di Gianni che infila, con cura, le quattro zampette nei calzini.
-No, Nicolino è un cane con la sua dignità di cane, che noi rispettiamo, anche se con fatica- e sorridendo continua -non ti nego che ora nei negozi di animali trovi di tutto e tenersi a freno sulle cose “assurde” è difficile; soprattutto per noi che, non avendo un figlio, concentriamo l’attenzione su di lui come se lo fosse-
-Credo sia normale… Del resto i negozi premaman e articoli per l’infanzia hanno lasciato il posto a quelli per la cura e il benessere degli animali domestici-
-E’ un bel business: si chiama PET ECONOMY e ha cifre da capogiro. Un mercato in evoluzione che si stima arriverà nel 2025 a 202,6 miliardi di euro. In Italia nel 2018 si sono spesi oltre due miliardi di euro-
-E’ che è in atto un vero e proprio cambiamento sociale: il rapporto uomo-pet (animale domestico), dove cani e gatti sono ormai cittadini e fanno parte delle famiglie-
-Sai, quando hai un cane, o un gatto, è un componente della famiglia a tutti gli effetti e ne condiziona le abitudini e i comportamenti-
-E pensi sia giusto?- gli chiede Serena
-E’ giusto nella misura in cui lo desideri e la presenza del figlio peloso, o con le piume o le squame, ti compensa i disagi che inevitabilmente ti provoca- le risponde Gianni
-Sì, ma… i passeggini , gli zainetti, i piumini d’oca di marche costosissime…non si sta esagerando? Credi veramente che un cane sia contento di indossare un piumino d’oca?-
-Convengo con te che sono esagerazioni, ma il mercato è fatto dalla domanda e dall’offerta. La domanda in questo momento è immensa e le aziende del settore cavalcano l’onda stimolandola ancor di più, inventando prodotti e servizi. In Italia siamo circa 20 milioni a possedere un animale domestico e spendiamo 3 volte quanto si spende per un bambino*…parliamo di numeri enormi per vaccini, benessere, alimentazione, moda, pensioni e ora anche blockchain-
Serena lo interrompe: –
Cos’è questa storia della blockchain per gli animali?- -Uno strumento tecnologico molto avanzato che consente a tutti gli animali con microchip di memorizzare e mettere in relazione tra loro dati anagrafici, genealogici, sanitari e tanti altri per evitare abbandoni, commerci clandestini, ma anche per conoscere le relazioni delle malattie genetiche ecc.-
– E’ incredibile! Il mercato degli animali domestici è veramente un settore con delle potenzialità enormi-
e pensando di aver avuto un’ intuizione continua:
-è qui che bisognerebbe investire! Dovrebbero fare dei fondi di investimento concentrati su questo settore!-
Gianni smorza sul nascere il suo entusiasmo senza nessun tipo di filtro:
– E ti pare che la finanza rimaneva alla finestra a guardare? Ci sono società, come la Nestlè, per esempio, i cui profitti sono trainati da questo settore e le società di gestione del risparmio non si sono lasciate sfuggire il business lanciando i primi fondi tematici dedicati al mercato internazionale degli animali domestici- -Non sapevo…- commenta Serena un po’ urtata dal tono di Gianni che continua con il suo discorso: -Insomma investire in società che operano in questo settore potrebbe essere una buona alternativa da affiancare agli investimenti tradizionali, perché questo è un settore anticiclico, o anche detto difensivo, cioè meno influenzato dal ciclo economico.-
Serena conferma che questo nuovo collega non brilla per simpatia, c’è qualcosa che non fa decollare l’intesa, ma ne ha abbastanza di parlare di cani e gatti e cerca di chiudere la conversazione lanciando un invito:
-Che ne dici se un pomeriggio all’uscita dal lavoro ci diamo appuntamento, anche con tua moglie e mio marito, per un aperitivo? Ci sono dei locali molto carini in zona che fanno cocktail buonissimi!-
-Bella idea! Potremmo andare al DOG CAFFE’ che hanno aperto proprio qui vicino: ha dei biscotti che Nicolino adora!-
Serena sorride e pensa tra sé che…non ha alcuna voglia di andare al dog caffè…
*Rapporto Assalco-Zoomark 2019