QUESTIONE DI STILE

Vestite in modo semplice ed elegante, Giulia e Gioia attraversano la grande corte interna dell’antico edificio e percorrendo un dedalo di corridoi si avviano verso la sala principale senza sapere bene in cosa consisterà la serata. Un aperitivo, un noto barman, una mostra di quadri, un’esposizione di lampade… insomma uno di quegli eventi ratatouille che oggi vanno di moda e che diventano un modo per aggregare le persone cercando di sorprenderle, riuscendoci a volte, con qualcosa che possa essere raccontato.

Salutano l”organizzatrice”, amica di Giulia, e senza neanche accorgersene si ritrovano con un bicchiere di champagne in mano

– Beh l’accoglienza è buona- 

-Direi ottima-

Commentano lasciandosi avvolgere da un soffice divano di velluto rosa mentre contemplano le bollicine che salgono inesorabilmente dal centro del bicchiere. 
Un signore sui 60 anni si aggira con un caftano turchese e con una gestualità teatrale  delle mani commenta in modo autorevole i quadri alle pareti; una signora dalle labbra eccessive e completamente vestita di nero con una collana di dimensioni esagerate al collo  parla del suo ultimo acquisto: “l’opera in gomitoli di lana colorata” e del terrore che il gatto del vicino possa un giorno arrivarci disfacendola nel verso senso della parola;  racconta di aver sventato proprio il giorno prima un assalto all’ultimo secondo. Affianco a lei un uomo molto anziano, con occhiale zebrato e un naso a punta, legge attentamente una brochure che puntualmente viene consegnata anche a Giulia e Gioia. 
Le due amiche non hanno neanche il tempo di cominciare a leggerla che l’artista inizia la spiegazione del processo creativo dei quadri esposti e soprattutto della loro realizzazione. Il muschio si produce da solo sulle tele preparate con acqua e terriccio in appositi punti e avanza sulla superficie; la natura fa il suo corso e l’uomo non può che assecondarla senza poterla mai contrastare, L’artista può solo “lavorare” il muschio e dargli un tocco di colore, creando un’opera d’arte unica, pregna dell’acqua del terreno e dell’aria del luogo in cui è stata concepita e lasciata fino all’ultimazione.
“Effetto wow” della platea che, rapita, sgrana gli occhi in uno stato di estasi di fronte a tanta creatività geniale 
La signora total Black chiede di ripetere la prima parte della spiegazione che non ha compreso bene e, con dovizia di particolari, le viene detto tutto sulla granulosità e il grado di umidità  del terreno necessario per un migliore effetto nel muschio.
 Gioia eGiulia soffocano una risata nascondendosi, una dietro le mani, l’altra abbassando il capo fingendo di cercare qualcosa nella borsa…
Poi un omone con un panciotto a pois blu e rossi chiede al critico seduto vicino a lui, con tono da trattativa riservata, i prezzi: 5.000 euro i pezzi più piccoli, 8.000 le tele più grandi.
Basta, non ce la fanno più! Fingono un passo disinvolto ma rapidissimo verso l’uscita, e fuggono nel giardino antistante dove finalmente  scoppiano in una risata liberatoria.

– Giulia… ma ti rendi conto?-

– Ormai è tutta una follia. Qui almeno sono comunque delle creazioni artistiche che possono piacere, ma hai sentito parlare del mercato delle scarpe da ginnastica a numero limitato? Raggiungono quotazioni di migliaia di euro, anche se usate, quando sono rare. La nuova generazione ha molta dimestichezza con queste compravendite che possono rendere tantissimo-

– Sì mio figlio me ne ha parlato ed io, inizialmente scettica, mi sono dovuta arrendere all’evidenza dei numeri. Comunque non giudico nessuno anche perché l’arte è arte in tante forme e modi e il mercato è fatto da domanda e offerta, dico però che, a prescindere dal gusto, che siano opere d’arte o calzature , certi investimenti, se tali sono, devono essere ben ponderati…mi piacerebbe sapere inoltre questi signori esperti o comunque acquirenti di opere d’arte come investono i loro soldi…-

– Io distinguerei tra chi compra questi oggetti per sé e chi lo fa per investimento un po’ come accade per un immobile che, se è per te e ti piace, sei disposto a pagarlo un prezzo anche superiore  a quello che pensi potrebbe realmente valere, ma se lo acquisti per fare un investimento allora i parametri cambiano e in gioco entrano tanti fattori che potrebbero farti arrivare alla decisione di non acquistare.-

-Credo che sia anche un problema di moda per alcuni tipi di investimenti che potrebbero rendere tantissimo pur sapendo che esiste il rischio di pagare qualcosa più di quello che vale. Mi viene in mente in mente  un po’  lo stile value  e lo stile growth nella gestione dei portafogli anche se poco ha a che fare con l’argomento quadri…-

– Qual è la differenza tra i due stili?-
chiede Giulia

– Lo stile value, in una gestione, seleziona, come titoli da mettere in un portafoglio, quelli con una bassa volatilità, più difensivi, che hanno una solidità patrimoniale con profitti aziendali, che crescono lentamente, ma in modo costante, con distribuzione di dividendi elevati e soprattutto sostenibili nel tempo-

– Quindi anche le oscillazioni delle loro quotazioni dovrebbero essere più moderate…-

azzarda Giulia

– Esatto in linea di massima le azioni value appartengono ai settori dell’energia, della pubblica utilità, dei farmaceutici, della comunicazione, degli alimentari insomma settori che non seguono mode e quindi il gestore si basa sui dati patrimoniali, solidità del marchio e dei dividendi. Al contrario, i titoli growth puntano a più rapidi guadagni, spesso effimeri. Credo però che qualcosa debba essere rivisto in queste definizioni perché oggi ci sono titoli cosiddetti growth come per esempio alcuni titoli relativi alla tecnologia o all’informatica, dove si riesce a creare una sorta di costanza dei rendimenti grazie alle abitudini ormai radicate nella nostra vita e quotidianità… mi viene in mente l’avere abbonamenti a piattaforme, o cambiare periodicamente smartphone. C’è poi il trend dell’idrogeno, della blockchain, delle batterie elettriche… con tecnologie non consolidate difficili da valutare, i cui prezzi oscillano da un estremo all’altro per riflettere le aspettative che di volta in volta si creano su di loro –

– Hai perfettamente ragione Gioia alcuni titoli  growth a questo punto potrebbero quasi non essere più definiti tali perché non più ciclici ma presenze costanti e necessarie nella vita di tutti i giorni –

Squilla il cellulare di Giulia: è la sua amica organizzatrice dell’evento che non la trova in sala…

– Scusami… non ti ho avvisato per non disturbarti: sono dovuta uscire perché la mia amica si è sentita poco bene, ma sta già meglio quindi tra poco rientro…. forse è allergica al muschio…!-

Foto: Robert Anasch
Foto: Marcus Ganahl

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