Silvia guarda Marta, figlia adolescente, che gioca a monopoli con i suoi amici; ad un certo punto sente un “bip”, si volta e ha un sussulto: sua figlia sta ricaricando una carta di plastica da un’apposita macchinetta.
-Prendo 20 euro, sono passata dal via.-
Ma come? E la distribuzione dei soldi a inizio gioco?
Il rito della loro divisione per colore?
Il pagare, il ricevere il resto?
E tutta la poesia del toccare le banconote che aumentavano?
Non sa il motivo, ma la nostalgia ha il sopravvento e inizia a “sparlare” :
-Io negli anni ’90 partivo, zaino in spalla, armata di cartucciere piene di banconote arrotolate, infilate nella biancheria intima. Per le emergenze avevo i traveller’s chéque* e…-
-Mamma cosa sono traveller’s chéque*?-
la interrompe Marta
-poi te lo spiego… e per telefonare dovevo cercare una cabina a gettoni e dilapidare un patrimonio solo per dire che stavo bene!!!-
Il cervello si sa, fa collegamenti strani, e il passaggio dal via ha suscitato in Silvia un misto di nostalgia e invidia sfogato in un monologo dai toni esagerati.
Marta e i suoi amici la guardano perplessi, quasi si trovassero davanti ad un pezzo di storia, di preistoria, una sorta di dinosauro arrivato fino ai giorni nostri.
A Marta piace viaggiare come la mamma, ma quando parte con sé ha una carta di debito per prelevare, è dotata di un’appendice artificiale alla fine dell’arto destro: il cellulare, è costantemente collegata con il mondo ovunque si trovi e se ha un’ emergenza i genitori possono ricaricare all’istante la sua carta ricaricabile, collegata al loro conto.
Marta paga albergo, cinema, aperitivi, vestiti, senza praticamente mai toccare il denaro
Silvia riprende il monologo, certa ormai che la platea la ascolti solo per rispetto dell’età o forse solo per riflettere con se stessa ad alta voce:
-Secoli per passare dal baratto alle banconote, passando per il sale (da qui il nome salario) e le monete di metalli preziosi e poi sono bastati 30 anni per smaterializzare tutto: carte di debito e credito, sistemi di pagamento on line, PayPal fino a LIBRA che potrebbe sconvolgere tutto, forse per sempre-
-Ah si, Libra! E’ come il bitcoin–
interviene Marta
-E no!-
Adesso Silvia ha il suo momento di gloria e da dinosauro diventa donna avveniristica:
– BITCOIN e LIBRA sono profondamente diversi. Il bitcoin è rimasto uno strumento speculativo, Libra è una criptovaluta, voluta dall’ideatore di Facebook, che dovrebbe consentire agli utenti di Facebook, WhatsApp e Instagram di scambiare denaro tra di loro, e pagare per acquisti effettuati su decine di piattaforme.
L’ambizione di Zuckerberg è quella di trasformarla in una sorta di moneta neutra, non legata ad uno stato, che miliardi di persone possono scambiare liberamente tra di loro con lo smartphone.
I pensionati potranno pagare dal loro telefonino e chiunque potrà farlo annullando il rischio di fare il “nero” e dando quindi un contributo allo Stato.
– Marta guarda Silvia e le chiede:
-Quindi le banche non esisteranno più?-
Silvia la guarda e non sa rispondere…il dubbio è lecito e la curiosità tanta.
*Link: https://it.wikipedia.org/wiki/Traveler%27s_cheque