MA LA BATTERIA DOVE LA METTO?

Sara e Vincenzo si aggirano per la concessionaria auto, la quarta del pomeriggio: girano intorno alle autovetture, aprono qualche portellone e di tanto in tanto entrano nell’abitacolo, incuriositi più dai cruscotti che dal resto.

Non sono dei perditempo, stanno realmente cercando la vettura che fa per loro, ma più ne guardano e più si confondono. Ogni addetto alle vendite ripete frasi già ascoltate; le caratteristiche sono molto simili e i punti di forza sono sempre: il consumo in città, l’essere ibrida, la potenza, la sicurezza… mai uno che dicesse che la “sua” auto è poco performante, inquinante ed esteticamente sgradevole.

I più raffinati evidenziano dettagli nella carrozzeria, rifiniture bicolori nel telaio, che Sara non riesce a notare neanche avvicinandosi… fosse stata la rifinitura di una scarpa l’avrebbe notata a 10 metri di distanza!

C’è da dire che in questa coppia neanche lui sembra troppo preso dai particolari e men che meno dalle performance, ma decenni di stereotipi, che associano l’uomo ai motori, lo costringono ad un cliché da rispettare e, tutto sommato, recita bene la parte dell’interessato: fa qualche domanda sulle caratteristiche tecniche ed esprime sempre un certo gradimento verso la vettura che ha di fronte, salvo poi attendere la replica contraria di Sara, che puntualmente lo contraddice.

All’improvviso è lei che rompe gli indugi ed esclama:

-Ok prendiamo questa!-

Vincenzo, a sua volta sollevato dal non dover prendere da solo la decisione, si rivolge al venditore dicendogli di poter procedere a formulare nel dettaglio la proposta di vendita.

-Come vi avevo accennato-

inizia il venditore invitandoli a sedere di fronte a lui

-questa è un’auto ibrida plug in, ossia un veicolo le cui batterie possono essere ricaricate collegandole ad una fonte esterna di energia elettrica, anche senza l’ausilio del relativo motore a combustione interna-

-Quindi abbiamo bisogno di un’apposita colonnina elettrica per caricarla?-

-Non necessariamente, anche se vi consiglio di informarvi perché potreste farla rientrare nel bonus 110% che è in vigore per tutto il 2021-

-Cioè?-

-Se avete intenzione di sfruttare il bonus 110% per l’antisismico o il rifacimento del sistema di riscaldamento o del cappotto termico, potreste unire anche la colonnina per il veicolo elettrico, che accelera i tempi di ricarica-

-Ok, grazie, ma non credo ci interessi particolarmente-

-Sarete però sicuramente interessati all’ecobonus, che per la vettura in questione, per il 2021, è di 2500 euro applicato direttamente come sconto sul prezzo finale-

-Ottimo. Questa è un’iniziativa molto importante per incentivare le auto ibride ed elettriche, ed è giusto che il parlamento Europeo imponga limiti sempre più stringenti per le emissioni di Co2 da qui al 2030-

-Voi pensate realmente che un’auto elettrica inquini meno di una a benzina?-

fa Sara irrompendo nella conversazione tra i due

Un gelido silenzio cala tra loro… Vincenzo la guarda e attende un seguito a questo colpo di scena… che puntualmente arriva:

-Se teniamo conto delle emissioni di Co2 certamente non c’è partita tra le due tipologie di auto, ma per considerare realmente sostenibile il ciclo di vita, dobbiamo guardare anche la produzione delle tecnologie, dell’elettricità con cui si ricaricano le batterie e del loro smaltimento, vero e proprio tendine d’Achille!-

-Ok quindi non neghi la valenza della questione elettrica, ma la relativizzi sulla base di alcune variabili…-

replica Vincenzo sollevato da un iniziale smarrimento di fronte allo scetticismo di Sara

-Esattamente. E’ necessario concentrarsi sul recupero a fine vita dei materiali contenuti nelle batterie al litio, quelle usate nelle auto elettriche e ibride, nei computer, negli smartphone.
Si stima che nei prossimi anni la domanda mondiale di accumulatori aumenterà di 14 volte e la crescita della domanda di auto elettriche comporterà un aumento esponenziale di richiesta delle batterie. Oltretutto l’Europa vuole affrancarsi dalla dipendenza dai giganti asiatici per creare posti di lavoro e compensare almeno in parte la perdita di occupati nella filiera dell’auto ed è per questo che la Commissione Europea ha lanciato l’Alleanza Europea delle Batterie (Eba)
Secondo le stime le aziende dovrebbero organizzarsi nel 2020 per la raccolta e il trattamento di circa 28.000 tonnellate di rifiuti-

-Vabbè, ma dovrebbero essere i produttori ad occuparsene… non è che possono immettere sul mercato valanghe di materiale inquinante senza preoccuparsi del loro futuro smaltimento…-

reagisce un po’ urtato Vincenzo

-Nell’ambito del Circular Economy Action Plan la Commissione Europea ha presentato la proposta di evitare o minimizzare l’utilizzo di sostanze inquinanti, privilegiando l’impiego di materiali riciclati per la costruzione delle nuove celle per gli accumulatori. E considera che la preoccupazione nasce anche dalla dipendenza che l’Europa ha per l’approvvigionamento di questi materiali da altri Paesi-

-Da dove provengono questi materiali?- chiede Vincenzo

-Il Litio dal Sudamerica e il Cobalto di solito dalla Repubblica Democratica del Congo. Nichel, Cobalto e Manganese sono materiali preziosi da recuperare e la sfida sarà proprio qui!
Dobbiamo necessariamente sviluppare una corretta gestione del riciclo e riuso delle batterie . E’ un giro d’affari enorme e Cobat, con il primo impianto di recupero e CNR ICCOM di Firenze danno buone speranze all’Italia per una filiera industriale di pura economia circolare. Considera che attualmente le batterie usate finiscono per lo più in Germania, che resta comunque lontana dall’efficienza della Cina… –

Il venditore li guarda e, paziente, attende uno spiraglio, una pausa, che lo possa far intervenire e ricordare a questi due signori che sono seduti di fronte a lui per concentrarsi sui dettagli della loro auto e stipulare il contratto di vendita e non per parlare della salvezza del mondo.

Un piccolo varco di silenzio si apre e lui riesce ad “entrare”:

-Bene signori, che colore vogliamo ordinare allora?-

Sara e Vincenzo rispondono in contemporanea:

-Blu-

-Nera-

Il dipendente ha un fremito che scende lungo tutto il suo corpo, capisce immediatamente che la soluzione alla questione arriverà solo dopo una lunga trattativa tra i due; sa di aver posto male la domanda; capisce di aver sbagliato, ma la sua esperienza professionale corre in suo soccorso e subito incalza:

-Quella grigio scuro è subito disponibile, per la blu e la nera dovremmo attendere diversi mesi!-

Sara e Vincenzo si guardano, depongono le armi e, contemporaneamente, rispondono:

-Ok, va bene grigio scuro!-

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