La casa dei nonni, quella delle vacanze estive, quella dell’infanzia, dove i ricordi di noia e serenità si mescolano e il semplice andare a comprare un gelato, in un pomeriggio afoso, poteva essere l’evento del giorno.
Carla è tornata lì per trascorrere qualche giornata insieme alla sua famiglia, in questa casa un po’ trascurata, ma mai abbandonata.
Apre un cassetto e nota una scatolina di latta, solleva il coperchio e dentro trova una moneta da 100 lire.
La prende tra le dita, la guarda e la mente vola indietro di 40 anni…
– Mamma, stai bene?-
le chiede Cristiana irrompendo nella stanza
– Sì, ho appena trovato 100 lire!-
– Direi che è il tuo giorno fortunato!-
le dice Cristiana scoppiando a ridere
– Sei sempre la solita, che non va oltre quello che vede… Quando ero piccola e restavo qui sola con nonna, l’appuntamento del giorno era l’acquisto del gelato nel pomeriggio: nonna mi dava la moneta da 100 lire ed io andavo a comprarmi un ghiacciolo arcobaleno!-
– Tutta vita!…Scusa non volevo sminuire la tua vita mondana!…E come era il ghiacciolo arcobaleno?-
– Un ghiacciolo con quattro strisce, ogni striscia un gusto: coca cola, limone, fragola e menta, ma la parte con la menta la buttavo…non mi piaceva-
– Veramente lo pagavi 100 lire? Sai quanto costa ora un ghiacciolo?…Un euro! E non è neanche arcobaleno-
le dice Cristiana ridendo e prendendola un po’ in giro
– Ti sorprende? Sai cos’ è l’inflazione?-
– Certo. L’inflazione è l’aumento dei prezzi di un paniere di beni e servizi*, rappresentativo dei consumi delle famiglie, che l’ISTAT calcola attraverso la costruzione di un indice (ICP: indice dei prezzi al consumo). Ma passare da 100 lire a 1 euro in 40 anni vuol dire un aumento del prezzo del 1900%!!!! Credi che sia giustificato dall’inflazione degli ultimi 40 anni?-
– Stai toccando un argomento delicato Cristiana. Gli anni ’70 e ’80 per quanto possano essere ricordati dalla mia generazione con un velo di nostalgia, sono stati anni dove l’inflazione è arrivata a punte del 21,7% : gli stipendi non erano in grado di adeguarsi all’aumento del costo dei beni e della vita in genere, creando non poche difficoltà. Quindi non era tutto oro quel che luccicava…L’inflazione distorce il valore reale del denaro, ma c’è sicuramente da distinguere l’inflazione misurata con l’indice dei prezzi al consumo e quella percepita che è quella che individualmente ogni persona constata nella vita di tutti i giorni, nei prodotti che utilizza. Guardando i prodotti che noi acquistiamo usualmente o i servizi di cui ci serviamo, tocchiamo con mano come il valore del denaro viene eroso, inesorabilmente, anno dopo anno, indipendentemente dal dato Istat. E’ per questo che il salvadanaio, che sia di terracotta o fatto di strumenti monetari, sul lungo termine non ha un senso a livello finanziario.
Cosa vuoi dire con “lungo termine”?-
-Voglio dire che in 40 anni un investimento in qualsiasi fondo azionario o anche bilanciato avrebbe creato un patrimonio vero e proprio!-
– Quindi se ti fossi mangiata qualche ghiacciolo in meno e li avessi investiti a quest’ora saremmo state ricche!-
– Sei sempre la solita! Diciamo però che hai sintetizzato un concetto semplice, ma non banale e cioè che la capitalizzazione composta consente un miracolo: trasformare 100 lire in migliaia di euro in 40 anni, mentre l’inflazione fa esattamente l’opposto; erode il valore del denaro nel tempo facendolo diventare nel lungo termine irrisorio-
– E quindi quando vedo un rendimento fisso di una certa percentuale non mi devo lasciare incantare perché è un rendimento che devo depurare dall’inflazione?-
– Esattamente. Generalmente il risparmiatore sottovaluta l’effetto dell’inflazione, si concentra sul rendimento lordo e non sul “total return” e più si allunga il periodo preso in considerazione più l’effetto dell’inflazione come erosione del valore del denaro si fa sentire-
– Perché allora a volte ho sentito dire che l’inflazione non è negativa e anzi al contrario si auspica un suo aumento?-
– Perché l’inflazione può essere considerata anche “buona” e, precisamente, quando questa è una conseguenza di un aumento degli stipendi. Le banche centrali hanno in mano le redini dei tassi di interesse e manovrandoli riescono a frenare o accelerare l’inflazione. Per esempio, per accelerarla, possono tenere bassi i tassi di interesse incentivando l’erogazione di mutui e investimenti così da favorire una crescita economica che trascini quindi l’aumento dei prezzi e dei salari con la conseguente crescita dei consumi delle famiglie-
-Insomma una sorta di effetto domino senza fine…-
-Proprio così: in finanza, come del resto nella vita in genere, ad ogni azione segue un effetto e a quello un altro ancora e così via…-
Cristiana cerca nella tasca dei suoi pantaloni e tira fuori una moneta:
-Quindi in conclusione: io ho due euro e devi darmi un consiglio! Li investiamo o ci andiamo a comprare due ghiaccioli ad un solo e banale gusto limone?-
-Direi la seconda che hai detto!-
E si avviano verso il vecchio e solito bar, rimasto intatto nel tempo a dispetto del mondo che nel frattempo ha fatto 40 volte il giro intorno al sole.
*Ad ognuno dei prodotti inseriti nel paniere è assegnato un peso proporzionale al grado di importanza che la voce stessa rappresenta nell’ambito dell’aggregato economico di riferimento.