Mentre guardo il mare calmo da una spiaggia bianca Adhu mi racconta che il governo maldiviano, fino agli anni ottanta, era in grado di comunicare con una precisione cronometrica la data di inizio e fine del monsone consentendo ai pescatori di organizzare al meglio la loro attività. Oggi non ci sono più comunicazioni, mi spiega, perché il clima maldiviano è sempre più capriccioso e i pescatori si sono adattati alla mutevolezza delle condizioni meteorologiche. Resto emotivamente coinvolta dal racconto e penso al sogno di avere, in qualsiasi attività, certezze sulle quali poter contare. Anche in finanza c’erano dei punti fermi, ad esempio la relazione tra azioni e obbligazioni o le dinamiche di tassi e inflazione, ma da molti anni sono “saltati”, lasciando spazio all’imprevedibilità. Il concetto delle grandi potenzialità del rendimento dell’azionario nel lungo termine resta saldo, ma è sempre meno saldo quello legato al timing (capacità di individuare il momento migliore per effettuare operazioni di compravendita sul mercato) e alla capacità di prevedere impennate e cadute delle quotazioni. Un investimento “partito” nel momento rivelatosi poi sbagliato può soffrire per lungo tempo nel mare in tempesta prima di giungere in porto, provocando ansia, timore e frustrazione di fronte all’ingovernabile. E se invece di combattere contro il mare tempestoso ci attrezzassimo per assecondarlo, salendo sulla cresta dell’onda e scendendo nel suo ventre in attesa della successiva risalita? E’ possibile fare questo? Certo che è possibile. Il piano di accumulo di capitale (PAC) è la modalità di navigazione che consente di farlo; si sceglie un mercato, un settore, un fondo e anziché investire la cifra stabilita in un unico momento (PIC) si diluisce l’investimento versando, mensilmente, in automatico, cifre ridotte in un arco temporale di qualche anno. Tutto questo consentirà di acquistare con l’importo mensile più quote nei momenti di ribasso, si asseconderà il mercato e si supererà la paura che di solito caratterizza queste fasi in cui la psiche spinge erroneamente a bloccarsi o addirittura a scappare. Al contrario nei periodi di ribasso sarà auspicabile comprare più quote, versando un importo maggiore e alla fine del periodo ci accorgeremo di aver navigato più dolcemente e anche se il mare non ci avrà cullato, noi lo avremo vissuto attivamente, cavalcando le onde, perché contrastarlo sarebbe stato impossibile. Un piano di accumulo può essere fatto con qualsiasi cifra, in qualsiasi momento, su qualsiasi mercato. Sottoscriverlo vuol dire liberarsi dall’ansia di cercare di prevedere l’imprevedibile prendendo decisioni spesso errate; vuol dire affidare i propri investimenti al metodo e alla razionalità, gestendo il rischio nel miglio modo possibile. |