Federica frequentava il liceo quando quasi tutti i giorni entrava nella libreria de “il Baffo” in una piccola cittadina laziale e veniva rapita dagli scaffali pieni di libri.
Il Baffo aveva anche un nome vero: Piermario, ma i suoi baffi avevano preso il sopravvento sull’ anagrafica.
Federica ricorda ancor oggi l’ odore delle pagine dei libri, la soddisfazione nell’ individuare con esattezza dove si trovava il libro visto qualche giorno prima, ma ancora di più ricorda il Baffo che, estraendo un libro di un autore a lei sconosciuto e maneggiandolo con disinvoltura, la sorprendeva assorta a leggere i vari titoli, iniziando la sua recensione orale.
E’ a lui che in parte deve la passione per alcuni autori, la capacità di andare oltre il noto ai più, di scoprire linguaggi diversi.
Il Baffo non le ha mai venduto libri, ha sempre solo fatto consulenza e Federica di conseguenza ha comprato libri per soddisfare dei bisogni.
Federica è cresciuta e si è trasferita in una grande città dove ha trovato librerie con migliaia di libri, ma soprattutto dove ordinando on line, con i progressi della robotica, riesce a ricevere a casa in giornata i libri scelti, spendendo meno che comprandoli in libreria; ha anche un ebook reader con cui dà sfogo alla sua frenesia letteraria e scarica con pochi euro decine di libri. Insomma, un paese dei balocchi!
Federica è super-tecnologica, ma le manca qualcuno che le consigli delle letture “diverse” dai bestseller, qualcuno con cui commentare i libri letti, con cui scambiare opinioni ed emozioni: le manca un “Baffo” e se lo trovasse rinuncerebbe volentieri a qualche comodità e spenderebbe anche qualche euro in più.
La tecnologia, l’intelligenza artificiale, la robotica stanno conquistando tutti settori e il loro sviluppo sarà esponenziale.
Tutte le professioni devono accoglierne gli sviluppi a braccia aperte, senza sentirsi minacciati, perché nelle professioni dove esiste l’ empatia, la sensibilità, la capacità di cogliere emozioni nello sguardo dell’altro, il valore dell’ “umano” sarà insostituibile e se nel mondo ci fossero più Baffi, Amazon avrebbe una vita meno facile.
Starà all’uomo valorizzare tutte le sue competenze consulenziali e mettere al suo servizio la tecnologia, sfruttarne le capacità senza lasciarsi soppiantare.
Nel settore finanziario hanno da anni fatto la loro comparsa i ROBO ADVISOR eccellenti creatori di portafogli basati su formule matematiche o algoritmi eseguiti direttamente da un software che non richiede un consulente umano.
Il software utilizza i suoi algoritmi per distribuire, gestire e ottimizzare il patrimonio del cliente.
Molte persone già lo utilizzano e molte altre lo utilizzeranno in futuro ritenendo superflua la figura del consulente finanziario.
Il robo advisor riuscirà a percepire le sfumature nel tono della voce quando il cliente parlerà della propria situazione patrimoniale, familiare, professionale?
Saprà prevedere un bisogno in seguito ad un cambiamento in atto nella vita del cliente percepito durante una conversazione?
Sarà in grado, a prescindere dalla dichiarazione scritta nel profilo mifid che indica la propensione al rischio (cauto, prudente, bilanciato e dinamico), di interpretare lo stato d’animo del cliente in alcune situazioni di mercato?
Avrà la capacità di analizzare insieme a lui il “da farsi”, stemperando gli eccessi di euforia e di paura?
No.
Per fare questo servirà necessariamente un Baffo Finanziario che sappia sfruttare tutto ciò che la tecnologia e il progresso gli propongono mettendolo a servizio del cliente e del proprio lavoro.