Quinta liceo, ora di Lettere. La professoressa Trozzi interroga Franco, il belloccio della classe, che a tutto pensa fuorché allo studio. Infatti anche oggi è puntualmente impreparato. La professoressa lo chiama e inizia l’interrogazione sul testo teatrale letto nei giorni precedenti:
-Dalla lettura de “Il giardino dei ciliegi” di Anton Checov si evince molto bene dove è ambientato. Me lo sai dire?-
-“Il giardino dei ciliegi” è sicuramente ambientato in Giappone perché il ciliegio è …-
Non fa in tempo a finire la frase che risate irrefrenabili si alzano dai diversi banchi. Franco intuisce di aver detto un’assurdità, ma è abbastanza abituato alle reazioni dei suoi compagni alle sue risposte fantasiose; ha tirato ad indovinare…come fa spesso nelle interrogazioni, ma non si scompone mai, neanche questa volta.
La professoressa è abbastanza urtata, la risposta di Franco suona come una presa in giro e senza pietà, essendo la stessa che insegna loro anche geografia, gli dice sadica:
-La risposta non è corretta, ma puoi parlarmi del Giappone, così mettiamo anche il voto in geografia…-
Franco sa poco di letteratura e forse ancora meno di geografia, ma ha una passione: l’economia! E l’assist sul Giappone lo sfrutta come solo un professionista del salvataggio in extremis sa fare:
-Il Giappone è uno Stato con una popolazione molto anziana e con un debito pubblico, cioè il debito che lo Stato ha nei confronti di altri soggetti, molto più elevato di quello italiano, ciononostante non c’è inflazione, né preoccupazione per lo spread ed è considerato uno dei Paesi più solidi, al punto che lo yen, la moneta locale, nei momenti di difficoltà del sistema finanziario diventa un porto sicuro (safe haven), una moneta rifugio-
Francesca, capelli neri, lisci, sguardo da cerbiatto, dal primo banco chiede:
-Che vuol dire che una moneta è un porto sicuro?-
Franco la guarda e risponde:
-Vuol dire che quando le situazioni economiche sono incerte, e aumenta l’avversione al rischio nei mercati finanziari, molti corrono ad acquistare quella moneta perché la identificano con la solidità del Paese e così la moneta si apprezza: è la legge della domanda e dell’offerta, se una cosa viene acquistata da tanti il suo prezzo sale, vale anche per le monete-
La professoressa capisce che Franco è ferrato sull’argomento, ma qualcosa, nonostante le sue scarse conoscenze sul campo, non le torna e credendo di metterlo in difficoltà gli chiede:
-Scusami Franco, hai appena affermato che il Giappone ha un debito pubblico di molto superiore a quello Italiano, che la popolazione è tra le più vecchie al mondo, mi spieghi per quale motivo noi siamo sull’orlo del baratro e il Giappone viene invece considerato come un paese solido?-
-Certo prof! Il debito pubblico giapponese è tutto in mano al mercato domestico! I giapponesi sono dei grandi risparmiatori! Il debito viene emesso dal governo attraverso obbligazioni a tasso zero/negativo e tutto è in mano alla Bank of Japan e ad investitori istituzionali giapponesi, quali fondi pensione, banche e assicurazioni che non hanno nessuna intenzione di liberarsene quindi gli scambi sono minimi e i prezzi stabili. Ovviamente le banche pagano il costo di margini di guadagno bassissimi, ma hanno in cambio stabilità . La Bank of Japan poi è una vera e propria Banca Centrale-
I ruoli ormai si sono invertiti, la prof inizia a stimare sempre più Franco e interviene sempre più titubante e insicura:
-Beh…anche noi abbiamo la BCE…-
-La nostra BCE è una Banca centrale che non può stampare moneta a piacimento dell’Italia perché deve trovare l’accordo con tutti gli altri Stati europei, mentre la Bank of Japan sì, e in questi ultimi anni ha stampato tanta moneta per finanziare la spesa pubblica, sperando così di passare dalla deflazione all’ inflazione–
Francesca che, come ormai hanno capito tutti, per motivi non solo prettamente scolastici sta ascoltando incantata lo show di Franco, chiede:
-Franco qual è la differenza tra inflazione e deflazione?-
Un respiro un po’ esagerato che gli fa gonfiare il petto e Franco spiega:
-L’ inflazione è l’aumento dei prezzi nel tempo, la deflazione la diminuzione. Di solito quando una Banca centrale stampa moneta il sistema economico viene inondato di liquidità e, a causa della maggiore offerta, crea una diminuzione del valore della moneta, per cui lo stesso oggetto che veniva prima acquistato ad un certo prezzo poi sarà acquistato ad una cifra superiore-
Francesca prova a dare un parere in metro alla questione:
-Secondo me indebitarsi non è mai una buona cosa-
-Comunque Prof. lo sa anche lei che nel capitalismo contemporaneo se uno vuole crescere si deve indebitare, parlo a livello pubblico ovviamente, e infatti il Giappone fa investimenti importanti per l’istruzione, è all’avanguardia nel settore della tecnologia, della salvaguardia ambientale, del riciclaggio, del farmacologico e ha una pressione fiscale più bassa della nostra. Insomma lo Stato può anche indebitarsi, ma se i soldi li utilizza bene il Paese cresce, e se il debito resta all’interno e non va nelle mani estere dove possono esserci speculazioni, la situazione può essere ottimale.-
-Quindi i Giapponesi stanno una pacchia!-
Esclama Francesca in modo liberatorio.
-Beh proprio una pacchia non direi perché incombe sempre il problema demografico dell’eta media della popolazione che avanza e se la nuova generazione dovesse iniziare a risparmiare di meno inizierebbe a vacillare il tutto…Comunque, ragazzi, loro non si sognerebbero mai di non sostenere il Paese anche a discapito dei guadagni, quelli sono giapponesi sono sideralmente lontani dai nostri modi di ragionare. Amano veramente il loro Paese e lo spirito di collaborazione e rispetto verso il prossimo lo imparano a scuola, mica come noi…-
A queso punto la stima verso Franco sale vertiginosamente da parte di tutti, professoressa compresa, e Francesca ormai è lievitata sulla sedia…Franco lo ha capito da un pezzo, la osserva e sa che forse oggi ha giocato le carte migliori.
La professoressa lo manda al suo posto.
Tornando al proprio banco passa vicino a Francesca e sottovoce le chiede:
-France, se ti va oggi pomeriggio possiamo andare al laghetto dell’ EUR, c’è la Hanami, la fioritura dei ciliegi…-
-Seh magari giapponesi…-
e si volta dall’altra parte adirata con se stessa per esserci cascata ancora una volta.
-Ti giuro sono proprio giapponesi…non è uno scherzo…-
Riuscirà mai a scrollarsi di dosso la vecchia fama di burlone…almeno con Francesca?