Mario e Rossana, due compagni di Università super collaudati: decine di esami preparati insieme, dalla notte all’alba le ore più memorabili, fatte di ansia e risate e, per i più maliziosi, nulla di più.
Oggi è la prima lezione del nuovo anno accademico: lezione di Finanza comportamentale.
Fino a qualche anno fa sarebbe stata deserta, ma oggi ci sono solo posti in piedi.
Gli ultimi premi Nobel assegnati per l’ Economia hanno dimostrato che nel mondo della Finanza le emozioni valgono quanto le formule matematiche e gli algoritmi e l’ interesse verso questa materia aumenta di anno in anno.
I due amici hanno fatto un po’ tardi perché come al solito si sono persi in chiacchiere e quando entrano nell’ aula magna, il professor Lisenti ha già cominciato:
–Anna torna da una passeggiata con Daniele, suo figlio di un anno, tranquillamente addormentato nel passeggino. E’ nell’ androne davanti alla porta a vetri del suo condominio e cerca le chiavi nella borsa. Le trova, stranamente subito, le infila nella toppa e, appena il tempo di aprire la porta, le si para davanti un grande cane pastore tedesco. L’ animale non ha cattive intenzioni, forse vuole solo giocare, ma Anna ha il terrore dei cani e l’istinto, la paura, anzi diciamo pure il panico, la porta a compiere un’azione che ha dell’incredibile: apre la porta, entra e la richiude dietro di sé; guarda fuori attraverso il vetro: ha lasciato Daniele nel passeggino, solo, con il cane accanto!
Quando Anna racconta questo episodio non riesce ancora a credere di aver fatto una cosa del genere, eppure questo è quello che l’emotività può portare a fare: l’irrazionale, il non logico.
Quando si parla di emozioni non si giudica, perché non ci sono colpe; appartiene tutto ad una sfera che non è sotto il nostro controllo.
Dove voglio arrivare oggi scomodando addirittura la psicologia umana? Al pericolo numero uno per un investitore!-
Mario pensando di conoscere bene la risposta sussurra a Rossana:
-E’ ovvio: è iI mercato finanziario!-
Il prof. Lisenti, senza averlo minimamente sentito, lo smentisce sorprendendolo:
– Sicuramente avrete tutti pensato al mercato finanziario! Ebbene no: il pericolo numero uno per un investitore è se stesso con le sue emozioni! E’ un nemico invisibile e non percepito.
I mercati non sono lineari, ma l’ investitore spesso non accetta questo dato di fatto e nelle fasi di ribasso va in ansia…fa parte del normale andamento …ma la psicologia umana non è preparata ad affrontare i mercati moderni perché non riesce ad adattarsi e allora pensa di poterne prevedere i movimenti e di essere in grado di entrare al momento giusto e uscire prima di incorrere in perdite.-
La testa comprende, ma la pancia parla e Mario sussurra nuovamente a Rossana :
-Beh in effetti io adesso venderei, poi aspettarei il momento giusto per rientrare…-
Il professore continua e come se lo avesse sentito anche questa volta:
– Esistono studi che restare investiti nel mercato rende circa il 3% in più rispetto all’ entrare e uscire dai mercati (market timing).
Sapete cosa vuol dire il 3% ogni anno? Il mercato azionario negli ultimi 20 anni ha reso in media il 7,7% l’ anno. Questo vuol dire che 10.000 dollari, sono diventati, nei 20 anni, oltre 44.000, mentre l’ investitore americano, con la presunzione di entrare e uscire dal mercato nei momenti giusti, è riuscito ad ottenere circa 25.800 dollari.
La paura, l’avidità, la convinzione di poter sapere quando stare sul mercato fanno agire su un’ onda di emotività che non ha nulla di razionale e disciplinato, unico criterio e approccio che consente di ottenere un risultato nel tempo.-
Mario è un po’ scettico e rivolgendosi a Rossana:
-Ma questi studi saranno affidabili? Sai a volte potrebbero essere un po’…insomma… pilotati…-
alza la mano e ne chiede cortesemente al professore l’ origine.
Il professore lo ringrazia per aver anticipato quanto stava per dire e , intuendo lo scetticismo, specifica:
-Dalbar è una società di ricerca finanziaria americana, che svolge annualmente un’ analisi, la QAIB (Quantitative Analysis of Behavior) con cui misura quanto diverge in media nei diversi archi temporali il rendimento di un fondo, detto Time Weighted Return ( TWR ), da quello di un investitore detto Money Weighted Return (MWR) dimostrando che l’investitore guadagna molto meno del fondo.
Acquisti nei momenti sbagliati e vendite massive dettate dalla paura portano, secondo Dalbar, un americano a detenere un fondo di investimento azionario (holding period) per un periodo medio di 3,5 anni. Un periodo troppo basso per valutare la performance di un mercato azionario.-
Rossana commenta sottovoce:
-Capirai…! Se per un americano il periodo medio di “attesa” è 3,5 anni sarebbe interessante conoscere qual è quello di un italiano, che spesso già dopo sei mesi “giudica” un fondo d’ investimento-
Il professore continua:
– Capite quanta performance si perde per strada cercando di fare gli indovini? E comunque non è soltanto questo il problema, ma anche il cadere in trappole mentali e luoghi comuni che nulla hanno a che fare con il metodo e la razionalità. Le bolle finanziarie, ad esempio, nascono così…un “effetto gregge” in cui gli investitori si gettano nell’acquisto di titoli o settori o viceversa nelle vendite in massa per uno spauracchio a volte infondato; ma di questo ne parleremo nel corso delle prossime lezioni insieme ai bias cognitivi e alle euristiche-
– Ma allora qual’ è la soluzione?-
chiede Mario ormai pienamente coinvolto e affascinato dalla materia
-La prima è sicuramente avere a fianco un consulente finanziario. Il consulente finanziario non è un guru, non è un indovino, non dispensa “dritte” sugli investimenti, ma ha il compito di pianificare insieme all’ investitore, utilizzando gli strumenti che ritiene più adatti per raggiungere l’ obiettivo dichiarato o soddisfare le esigenze manifestate, gestisce la sua emotività affinché quell’ obiettivo possa essere raggiunto attraverso metodo e razionalità. Cito, a proposito, una frase del famoso Warren Buffet: “I mercati finanziari sono nati per trasferire la ricchezza dagli impazienti ai pazienti” e concludo dicendovi che è bene sempre ricordare che è il TEMPO e non il TIMING che fa di un risparmiatore un investitore!-
Mario e Rossana si alzano entusiasti:
-Rossana a che ora ci vediamo oggi pomeriggio? Voglio cominciare subito a studiare: a quest’ esame voglio prendere 30 e lode!-