DALLA CIOCCOLATA AI CONIGLI CON DOLCEZZA

Amedeo e Lavinia sono colleghi, amici, forse sono stati anche qualcosa di più, e oggi si ritrovano soli dopo tanto tempo. Sono entrambi liberi da impegni sentimentali ed è bastato da parte di Amedeo uno sguardo perché si avviassero verso il loro bar preferito. 

-Un caffè!-

-Anche a me, grazie. Macchiato!-

Lavinia posa la tazzina e si guarda intorno, Amedeo prende dall’espositore dietro di lui un Bacio Perugina e glielo porge:

-Non perdi il vizio eh?-

-Dov’erano? Non li avevo visti…-

– A quanto pare, sei ancora dipendente dalla cioccolata fondente…- le dice Amedeo alludendo a vecchi ricordi

– No, non sono proprio dipendente… però dopo il caffè…beh sì, forse sì… e poi il Bacio è il mio preferito: un capolavoro di dolcezza ed erotismo. Guarda l’immagine pubblicitaria! Guarda la forma del cioccolatino!-

– Ma sai come si sarebbe dovuto chiamare? –  e inizia a ridere

– No. Quale doveva essere il suo nome?-

– Cazzotto!-

-Cazzotto? Ma che stai dicendo?-

-Si, l’ideatrice, Luisa Spagnoli, lo aveva creato con gli avanzi della cioccolata e della granella di nocciole della sua azienda di cioccolato, La Perugina, e lo aveva chiamato “Cazzotto”. Fu poi il suo socio, nonché amante, Giovanni Buitoni, quello della pasta, che le disse che chiedere ad una commessa in un negozio un cazzotto non sarebbe stato molto carino e concordarono di cambiare il nome-

– E il biglietto all’interno? Sai qualcosa anche su quello, visto che ti vedo ferrato sul gossip?- lo guarda Lavinia incuriosita  dall’argomento-

– Certo- le risponde Amedeo, che probabilmente si è preparato bene, e non a caso, sull’argomento del cioccolatino….- Luisa era sposata e infatti la storia d’amore con Giovanni rimase, per suo volere, sempre segreta al pubblico, così che in azienda, pare che lei per comunicargli messaggi d’amore usasse dei foglietti che metteva sotto l’incarto dei cioccolatini da controllare-

-Geniale..!-

– Geniale lo è stata davvero, ma per tante altre cose e non solo per aver creato la grande azienda Perugina negli anni 20, che esportò poi in tutto il mondo, resistendo anche alla seconda guerra mondiale,  ma per aver trasformato la sua passione di allevatrice di conigli d’angora in una produzione di maglieria d’alta moda, che ha dato luogo nel tempo a boutique sparse in tutto il mondo-


-Quindi la Luisa Spagnoli del Bacio è la stessa della casa di moda?-

– Esattamente! Un’ imprenditrice geniale che ha fatto della gestione delle risorse umane un’arte, tanto da essere ricordata a Perugia come una benefattrice, e non solo per la sua generosità nelle donazioni!-

-Cosa ha fatto di così speciale?- Gli domanda Lavinia ormai affascinata da questa figura femminile così emancipata e intraprendente.

– Erano anni in cui i lavoratori avevano pochi diritti, ma lei e  il suo socio e successivamente il figlio Mario, fecero in modo che i loro dipendenti godessero di tutti i confort possibili e immaginabili. Venne istituito un asilo nido per consentire alle mamme lavoratrici di non stare lontano dai propri bambini, una piscina, area relax per lo svago, farmacia, uno spaccio con prezzi agevolati, trasporti da e per la fabbrica gratuiti e una mensa i cui piatti erano da loro personalmente assaggiati per garantirne un elevato livello di qualità-

– Resto basita, Amedeo. Tutto bellissimo, ma tutto questo non  riduceva la redditività dell’ azienda?-

-E da quando in qua trattare bene i propri dipendenti riduce la redditività?-

– Intendo dire che aumentando i costi per l’assistenzialismo, i margini si assottigliano a discapito dell ‘utile-

– Il personale di un’azienda, “curato” e “protetto” è una risorsa su cui si può agire per aumentare la produttività. Sulle macchine è già tutto scritto: efficienza, consumi e potenza. Per gli uomini, ovviamente ben selezionati, le variabili sono invece infinite. Un imprenditore, un libero professionista, in grado di creare condizioni favorevoli, accoglienti e coinvolgenti per i propri dipendenti non solo ne guadagna in gratificazione dal punto di vista umano, che non sottovaluterei, ma anche dalla maggiore efficienza dei lavoratori che, lavorando meglio in un ambiente sereno e magari con l’aiuto di incentivi, hanno il piacere di dare il massimo. E così il senso di appartenenza si traduce in un ritorno in termini immateriali ed economici per tutti-

– Accidenti, allora Luisa Spagnoli andrebbe clonata! Perché oggi non vedo in nessuno tutta questa attenzione verso i lavoratori…-

– Ti sbagli, Lavinia, le cose stanno cambiando e molte grandi aziende, forse non sempre dietro la spinta umanitaria ed etica, si sono rese conto che il benessere dei propri dipendenti può tradursi in un vantaggio competitivo anche a livello di immagine sul mercato, con conseguente aumento del fatturato.
Alcuni imprenditori, ad esempio Brunello Cucinelli, ne hanno fatto una filosofia di impresa, molto simile a quella di Luisa Spagnoli e guarda caso con sede sempre nella verde Umbria.-

Lavinia guarda Amedeo e le sorge un dubbio:

– Ma questa è una tua teoria o parli perché hai dei dati in merito?-

Amedeo ride:

– Pensi che mi invento le cose… ? La sensibilità sui temi della sostenibilità sta crescendo e le aziende sono sempre più responsabili in termini sociali, perché sanno di poter generare un impatto positivo sui territori, esattamente come la Perugina ha fatto a Perugia. E tutto questo per riuscire ad essere più competitivi nel lungo termine perché i consumatori e gli investitori premiano le aziende attente a certi aspetti e si innesca un circolo virtuoso, in cui pratiche e standard di gestione delle aziende diventano l’orientamento verso strategie di crescita sostenibili-

Lavinia lo guarda, mai avrebbe pensato che da un piccolo cioccolatino potesse scaturire una storia così affascinante, e a volte il pretesto diventa perfetto; si rivolge ad Amedeo e  gli chiede con una dolce autorevolezza:

– Posso darti un ”cazzotto”?-

Immagine pubblicitaria, 1923, disegnatore Federico Seneca

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