DAL GIOCO DELLA BOTTIGLIA AL BITCOIN

Michele e Stella sono in pausa pranzo, Michele fa ruotare una bottiglietta adagiata sul tavolo.

Lo sguardo si perde lontano, nel tempo: guarda Stella e le fa:

-Ti ricordi il gioco della bottiglia?-

Lei sorride maliziosa:

-Lo sai che il mio primo bacio in bocca l’ho dato proprio giocando al “gioco della bottiglia”? –

-Un bacio dato in intimità…- le dice Michele scoppiando a ridere e continua:

dai … dimmi, dimmi che a me questi ricordi adolescenziali piacciono tanto…-

-Avremmo avuto quasi tutti intorno ai 12 anni e decidemmo di giocare al gioco della bottiglia. Dopo alcuni giri la bottiglia si fermò rivolta verso di me. C’era sempre quel brivido nell’attendere cosa ti sarebbe toccato fare. L’ideatore del gioco, mio coetaneo, con disinvoltura, mi chiese se avessi mai baciato qualcuno in bocca. Disse proprio “in bocca” e non “sulla bocca”! Io risposi “no”, mal celando l’imbarazzo per la mia confessione perché non avevo idea se potesse essere oggetto di scherno. Non so se capitava anche a te, ma io, a quell’età, non riuscivo mai a sentirmi adeguata nelle varie situazioni… Sta di fatto che il ragazzino intraprendente, di cui non ricordo il nome, pensò bene di stamparmi un bel bacio in bocca della durata di alcuni secondi, prima che io riuscissi a realizzare quello che stava accadendo! Ah ovviamente neanche a dirlo seguì un’ovazione e l’applauso da parte di tutti!-

-Beh un “grande” questo ragazzino, considerata la giovane eta!… ma come fai a non ricordarti il nome? E’ stato il primo bacio! Evidentemente non ti è piaciuto molto…- le dice ridendo-

-Sì, dai, me lo ricordo… si chiamava Stefano e mi piaceva anche… Comunque, se ci pensi, avevamo giochi molto aggreganti, che aiutavano a guardarti in faccia l’uno con l’altro: mi viene in mente il ballo con la scopa o appunto il gioco della bottiglia, giochi che ti davano il pretesto per osare uno sguardo, un bacio, un contatto, fosse pure solo per penitenza, ma pur sempre un primo approccio…credi che ora sia lo stesso?-

-Non so… forse la differenza esiste solo in noi adulti che facciamo un confronto con il passato; la generazione degli attuali adolescenti non percepisce mancanze, è nata e cresciuta con approcci virtuali, messaggi via whatsapp, video, storie su instagram, in cui probabilmente utilizzano codici a noi incomprensibili che riflettono, né più né meno, le finalità dei nostri vecchi giochi… e le emozioni vengono stimolate da segnali che ignoriamo-

-Forse hai ragione… è che oggi è tutto smaterializzato, non tocchi più nulla; noi regalavamo una cassetta per far ascoltare una canzone, adesso la musica viaggia nell’etere, e così pure i film, i libri, lo shopping, gli incontri, i soldi: tutto via internet-

-A proposito di soldi e di monete virtuali: hai visto il Bitcoin a quanto è arrivato?-

-Se ti dovessi dire la verità credo che tutto questo sia pura follia collettiva…-

-Sarà pure follia, ma i soldi tanta gente li ha guadagnati per davvero…-

-Non lo metto in dubbio… ma ce n’è anche tanta che li ha persi…però confesso che non ho mai approfondito come funzionano le criptovalute-

-Per quanto riguarda il Bitcoin è una criptovaluta creata nel 2009 da uno o più hacker con lo pseudonimo Satoshi Nakamoto e nessuno avrebbe mai immaginato che la piattaforma su cui avvenivano transazioni potesse essere quotata al Nasdaq dopo poco più di 10 anni!-

-Ma quindi è stata sdoganata l’idea del Bitcoin come una criptovaluta speculativa ed è una moneta a tutti gli effetti?-

-Assolutamente no. Resta una moneta speculativa, ha subito oscillazioni anche dell’ 80%, ma è certo che cresce il numero di chi accetta Bitcoin come pagamento e anche le Banche Centrali si stanno ponendo il problema della circolazione parallela di valute, dato che ha superato i 2 mila miliardi di dollari. Si distingue nettamente da qualsiasi altra moneta perché non ha dietro una Banca Centrale che la distribuisce sulla base di politiche monetarie e non ha un valore di riferimento, ma soprattutto una regolamentazione che lo difende…
Mi spiego meglio: il Bitcoin non è legato a nulla se non alla domanda e all’offerta-

-Mi stai dicendo che se domani per assurdo nessuno volesse più i Bitcoin il suo prezzo andrebbe a zero?-

-Esattamente-

-Non posso toccarli, ma dove si trovano praticamente?-

-Sono dei file e sono contenuti in un portafoglio virtuale (Wallet) identificato con un numero complesso che è visibile a tutti, ma solo il proprietario, con una chiave di accesso, può compiere le transazioni. E’ un sistema che si basa su un tecnologia che non va demonizzata, anzi, è una grande invenzione del nostro secolo e non potremo più farne a meno-

– Sì la Blockchain: una tecnologia che so essere rappresentata da una catena di blocchi che sfrutta una rete informatica, ma poi in cosa consiste nella pratica non l’ho mai capito bene-

– Immagina una sorta di registro delle transazioni dove i dati vengono memorizzati su tanti computer sparsi nel mondo, quelli degli utenti che sul loro computer scaricano l’applicazione, in questo caso per il Bitcoin, tutti collegati tra di loro via internet. Tutti questi computer costituiscono i Nodi.

 – Chiunque può diventare un Nodo?-

– Certamente, purché scarichi il programma! Quando però inserisco una transazione, affinché possa crearsi un “blocco”, deve essere controllato e validato dai Miners, i minatori, attraverso un processo un po’ complesso fatto con algoritmi e con computer molto potenti, a fronte di questo lavoro, che richiede tempo e denaro, ricevono un premio, per la precisione dei nuovi Bitcoin che in questo modo vengono generati. Il protocollo di validazione rende la blockchain sicura e veloce perché tutti possono vedere se il blocco aggiunto è regolare e rispetta i criteri corretti, anche se un Nodo si danneggia gli altri continuano a  funzionare, il blocco che si è formato segue cronologicamente quello precedente ed è immodificabile. E’ il futuro del catasto, dei passaggi di proprietà e di tanto altro dove non servirà più nessuno che debba certificare!-

-Tornando al Bitcoin: questo processo di generazione di criptovaluta durerà quindi all’infinito?-

– Assolutamente no! All’allungarsi della catena sono richieste potenze elaborative sempre maggiori ed è  programmato per terminare a 21 milioni di Bitcoin, numero massimo che sarà in circolazione, e si stima ci si arriverà nel 2040. In futuro tutti noi utilizzeremo delle tecnologie Blockchain senza rendercene conto all’interno di cose connesse tra di loro. –

Stella è scettica:

– Ecco io ho sempre un senso di smarrimento quando sento parlare di queste cose e mi viene una nostalgia per i tasti della macchina da scrivere, per la vecchia cassa rumorosa dei supermercati…- 

– Stella, non puoi fermare il mondo…-

– Hai ragione: in conclusione, mi sembra di intuire che questa tecnologica Blockchain che viene inevitabilmente associata al Bitcoin, perché da lì è partita, ha delle potenzialità pazzesche per tanti altri settori: sanità, trasporti, energy oltre ovviamente all’ambito finanziario dove è nata.-

– È proprio così, la tecnologia Blockchain può veramente trasformare il funzionamento stesso dell’economia e della nostra vita. Un esempio banale: lo sai che puoi contrarre una polizza che all’atterraggio di un aereo in ritardo di oltre due ore ti indennizza automaticamente senza fare alcuna richiesta o pratica? Tutto grazie a contratti intelligenti integrati in una blockchain!—

– Ok mi hai convinto, il Bitcoin lo lascerei a chi ha voglia di andare sulle montagne russe e osare, ma la tecnologia che avanza credo sia il caso di sfruttarla al meglio perché sono certa che le emozioni avranno sempre la meglio e sapranno insinuarsi anche tra i nodi della blockchain! –

Photo by Charles Deluvio on Unsplash

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