Alfredo parla, parla… gli capita spesso di lasciarsi andare ai ricordi di quando era bambino e Marisa è l’interlocutrice perfetta: ascolta con attenzione, ma anche con la necessaria leggerezza.
-Sai, quando ero piccolo, vivevo in una casa con un corridoio lunghissimo; la mia camera da letto era proprio in fondo ad esso. Quel corridoio, lungo e stretto, era il palcoscenico dei miei giochi preferiti, lo adoravo! Di giorno scorrazzavo su e giù con triciclo e macchinetta a pedali; ma quando scendeva la sera e si spegnevano le luci, ci si dava la buonanotte e quel corridoio diventava una selva, un luogo misterioso pieno di pericoli, da cui poteva arrivare di tutto. Il mio cuore iniziava a battere forte e mi assaliva un senso di impotenza, di solitudine, mi sentivo più piccolo di quanto in effetti già fossi, di fronte all’immensità di quel buio-
– Oh mamma che incubo! Neanche in Shining*! Ma non ti potevano accendere una lucina? –
– Pensi che sarebbe cambiato qualcosa? A volte la penombra è peggio del buio …-
– Senti, tu devi andare da uno bravo, Alfredo!- gli dice, scherzando, Marisa che conosce lui e la sua “complessità” interiore dai tempi del liceo.
– Tu ci scherzi, ma alcune paure lasciano segni indelebili che ti condizionano la vita, ti portano a fare scelte discutibili ed errori, e rimani sempre lì, in bilico tra paura e desiderio-
– Sì, certo… e intanto gli anni passano! Tra un po’ andiamo in pensione e tu sei ancora lì a voler capire tutto e risolvere l’irrisolvibile-
– A proposito di pensione, sai che ieri ho controllato il mio fondo pensione? Ho ormai un piccolo patrimonio! –
– Hai visto che per una volta ho avuto ragione io…?-
Alfredo a cui non manca consapevolezza ed autoironia conferma:
– Sì, devo dire che se non fosse stato per te, che venti anni fa mi hai “spinto” a sottoscrivere un fondo pensione, probabilmente, io sarei stato ancora qui a cercare di capire se valeva la pena, quanto versare, come, e dove….- e si lascia andare ad una risata
– Ricordo che avevi appena cominciato a lavorare e mi dicesti che non avevi un flusso di risparmio sufficiente; ti convinsi che l’importante era iniziare subito perché poi la psiche, sapendo di aver cominciato ad accumulare , avrebbe fatto il resto. Siamo fatti così: abbiamo bisogno di una “spinta gentile” che ci porti con dolcezza ad agire, come fa mamma elefante con la proboscide con il suo elefantino appena nato, per farlo alzare e camminare. Del resto lo ha detto un premio Nobel per l’economia, non io…-
– Ho iniziato con il versare 50 euro al mese, poi 100, e man mano che il reddito cresceva, ho aumentato l’importo e così sono arrivato a versare il massimo che oggi posso dedurre dall’imponibile: 5.164,57 euro, con un risparmio fiscale di oltre 2.000 euro-
– Direi un bel “regalo dello Stato”… e questo la dice lunga su quale sia l’urgenza e l’importanza sociale di avere un fondo pensione… –
– Devo dire che pagare meno tasse è una sensazione piacevole, ma io ho deciso di non tener conto di quei soldi “regalati” e li reinvesto. Faccio dei versamenti in fondi finanziari con degli obiettivi, dei desideri da realizzare, che posso utilizzare con più flessibilità rispetto al fondo pensione per il quale devo aspettare l’eta della pensione-
– Comunque anche con il fondo pensione, dopo 8 anni, puoi chiedere il rimborso del 75% per acquistare la prima casa o per motivi di salute straordinari e addirittura del 30% senza dare motivazioni!—
– Sì certo, ma se tu accumuli e poi inizi a prelevare non riuscirai mai a far ”lavorare” il denaro. Del resto io ho un piccolo patrimonio proprio perché non li ho mai toccati, oltre al fatto che il comparto scelto per investire nel fondo pensione ha avuto un rendimento eccezionale-
– Sai, quando investi dei soldi, supponiamo in un fondo azionario, e non li tocchi per venti anni, puoi praticamente avere la certezza di poter creare un patrimonio! Il mercato finanziario su quegli archi temporali non ha mai fallito-
– Tu versi anche il TFR vero?- le chiede Alfredo
– E certo! La tassazione a scadenza dopo tutti gli anni di permanenza nel fondo pensione sarà del 9% mentre se lo avessi lasciato in azienda sarebbe stata pari alla mia aliquota fiscale e cioè un valore tra il 23 e il 43%… c’è una bella differenza, no?-
– Purtroppo però molti non lo sanno, non si informano, non chiedono… Spesso si è passivi e quando c’è da agire ci si nasconde dietro “io non ci capisco niente” e invece di documentarsi e fare qualcosa, si ripiega sulla cosa che richiede meno sforzo: non fare nulla!-
– Hai capito perché Richard Thaler ha vinto il Nobel con la sua “spinta gentile”? Ha racchiuso in una frase la soluzione ad un atteggiamento umano che provoca molti più danni di quanto si pensi, sia agli individui stessi che alla società-
– E ha sottolineato una caratteristica che appartiene proprio alla natura umana: procrastinare! Dimostrando che l’homo non è oeconomicus e le sue scelte in finanza spesso non sono razionali-
E con uno sguardo ambiguo e provocatorio Marisa gli fa:
– Pensi che questa non ottimizzazione dei processi mentali- decisionali e irrazionalità che ci pervade sia una prerogativa solo della parte relativa alla finanza?-
– Ma che, ti sto contagiando con i “viaggi” nei miei labirinti interiori? Restane fuori ti prego!-
E scoppiando a ridere si buttano l’uno nelle braccia dell’altro.
*Shining (The Shining) è un film del 1980 diretto da Stanley Kubrick