Claudio e Maria sono sposati da poco, quei colpi di fulmine misteriosi in cui due persone sconosciute che sembrano provenire da due pianeti diversi si ritrovano poco dopo il loro primo incontro a condividere un letto e una vita. Lui lavora in una società di gestione del risparmio, lei è un pozzo di cultura umanistica, laureata in Lettere Moderne, lavora presso una casa editrice.
Sdraiati a letto, davanti ad un televisore a schermo piatto, largo quanto la parete, ascoltano distrattamente stralci di trasmissione, buttando un occhio anche alla rivista che hanno in mano: un multitasking che li perseguita anche nelle fasi di relax.
Ad un certo punto, scorrono le quotazioni dei principali indici di Borsa e Claudio si rivolge a Maria tentando di coinvolgerla in qualche argomento attinente il suo lavoro:
-Maria, lo sai che i principali listini hanno messo a segno nel 2019 rendimenti a doppia cifra? L’ MSCI world ha fatto il 23,6%!!-
-Che sono i listini?-
-I listini sono gli indici azionari–
-Perfetto, adesso ho capito tutto…-
Puntualmente ogni volta che lui tenta di coinvolgerla si presenta un siparietto, che vede lei sbuffare e lui affannarsi nell’ impresa di spiegare l’impossibile:
-Ricomincio da zero per l’ennesima volta: l’azienda può essere divisa in tanti pezzettini, tante quote, che si chiamano titoli azionari. Si prende in considerazione un paniere, insieme di titoli azionari e il loro valore viene sintetizzato nell’ indice. Quindi i movimenti di questo indice sono indicativi dell’andamento nel tempo del valore dei titoli, e quindi delle aziende, comprese nell’indice-
-E fammi capire: li metti a caso i titoli?-
-No, esistono indici diversi per diverse aree geografiche, per es l’MSCI world è quello mondiale, lo Standard & Poor’s è per l’America, l’ Eurostoxx per l’ Europa. Ci sono anche indici relativi a diversi settori: bancario, materie prime, tecnologico, ma è importantissimo anche il metodo che viene usato per valutare le azioni da mettere nel paniere-
-Cioè sono ponderate diversamente?-
chiede Maria più per compiacerlo che per interesse, in verità.
-Esattamente. Ognuna può avere l’identico peso all’altra oppure possono “pesare” diversamente in base al prezzo che hanno o alla loro capitalizzazione-
-Ti prego basta! Basta! Io non capisco niente di finanza. La finanza è una cosa che non mi interessa proprio –
-Beh se ti fa piacere sei in buona compagnia: il 53,8% degli italiani dice la stessa cosa*! E’ veramente disarmante!-
Sta per iniziare il crescendo…
-Claudio, è inutile che ogni volta vuoi farmi capire, io non ci credo, non ci credo, ecco…-
Claudio cerca disperatamente un dialogo:
-Ma che vuol dire non ci credo? Credere in cosa? Non è mica una religione. Perché usi sempre questo tono tra lo scettico e lo sprezzante? Non può valere il “vade retro Satana”, ogni volta che ti nomino la parola finanza, solo perché hai una formazione prettamente umanistica! E’ vero che nell’immaginario collettivo investire evoca spesso scandali, disastri, crolli, miliardi di euro o dollari bruciati in un giorno e la cronaca e la cinematografia non aiutano a dare fiducia al settore ma, per quanto a volte possa esistere un fondo di verità, dispiace vedere che non esista una vera informazione. E sai perché? Perché parlare di pianificazione e consapevolezza finanziaria non fa notizia, ma la Borsa non è solo speculazione e, alla notizia dei miliardi bruciati, non segue mai, nei giorni successivi, quella della risurrezione dalle ceneri del denaro …viene semplicemente taciuto in attesa del prossimo incendio-
-Hai sicuramente ragione, ma credo che si possano fare dei lavori e vivere serenamente anche senza capire nulla di finanza-
ribatte Maria
Claudio riaffronta il discorso, questa volta scomodando addirittura Darwin:
-Darwin disse: “il lavoro nobilita l’uomo” e su questo non ci sono dubbi, ma è così scandaloso ammettere che alla base del lavoro ci sia quasi sempre l’ esigenza di guadagnare? E nel momento in cui ci attiviamo per guadagnare del denaro, per conservarlo, per proteggerlo, per spenderlo… ci stiamo già addentrando in scelte finanziarie. La finanza penetra silenziosamente anche nella tua di vita, Maria: lo ha fatto quando hai richiesto il finanziamento per la cura dal dentista, quando hai chiesto il mutuo per l’acquisto della casa, quando in banca hai sottoscritto quello che tu dici essere un prodotto “sicuro”, per non parlare delle cure oncologiche di tuo papà raggiunte anche grazie alle quotazioni in borsa delle società del settore farmaceutico o della tua maniacale ricerca al supermercato di imballaggi ecocompatibili …tutto possibile grazie a qualcuno che non ragiona come te-
Maria inizia a vacillare e lo ascolta sempre più interessata. Non era mai accaduto che Claudio si addentrasse così nell’argomento e con tale convinzione. E’ come un fiume in piena e non smette di parlare:
-…e così tu rifuggi gli investimenti in borsa perché rischiosi e poi non hai avuto esitazione nell’ investire in una seconda casa, il cui rendimento e tempi di eventuale vendita saranno totalmente incerti, o nel sottoscrivere il prodotto garantito con un buon rendimento, senza chiederti come fa ad essere senza rischio…e infatti non lo è…o al lasciare i soldi sul conto che ogni anno valgono meno dell’anno prima… –
-Ok Claudio, ammetto che questa volta sei stato convincente; ti prometto che mi sforzerò di capirci qualcosa.-
Claudio le sorride, per la prima volta ha creato un varco e intravede uno spiraglio:
-Spero tu abbia capito che l’unico modo per non diventare vittima inconsapevole di comportamenti non corretti o di scelte “non scelte” è avere sempre presente un concetto: ogni nostra decisione che coinvolge il denaro è una scelta finanziaria e non è mai priva di rischio! Lo sa bene l’agricoltore quando compra i semi, l’allevatore quando compra il bestiame, l’imprenditore quando rifornisce il magazzino, persino l’artista professionista quando dipinge un quadro o lo scrittore quando investe il suo tempo nella stesura di un libro… Affidati ad un consulente finanziario per cercare di comprendere ciò che sembra non riguardarti perché l’ignoranza non premia mai-
-Ok…hai ragione….Spengo la luce?….-
*dati Doxa per conto del Centro Einaudi e Intesa San Paolo