“SE NE OCCUPA MIO MARITO”

Letizia sta preparando la borsa per andare al lavoro, ma ha i suoi tempi e ora c’è quello per il secondo caffè, che prenderà seduta sul suo divano, in silenzio; non ha sempre avuto questo approccio zen alla vita, al contrario ha sempre corso anche quando non ce n’era bisogno, sempre in movimento verso una destinazione da raggiungere. Poi, con l’età, ha imparato che ci si possono concedere anche delle pause, dei momenti in cui si galleggia e si resta sospesi perché a volte è proprio in quei momenti di assenza di movimento che si mettono meglio a fuoco gli obiettivi. 

La figlia ancora addormentata esce dalla camera:

– Ma cos’è quest’odore?-

– Forse sono le mimose…-

– Ah già ieri era la festa della donna… – e sbadiglia – mamma, ma ancora con questa festa della donna… fino a quando si continuerà a festeggiarla sarà come ammettere di essere inferiori o comunque diverse-

– Intanto cominciamo a non chiamarla  “festa della donna”, perché non si festeggia nulla, si chiama “giornata internazionale dei diritti della donna” e poi: siamo diverse!
Sei giovane, la pensavo anche io come te. Figurati che mi dava quasi fastidio ricevere gli auguri o le mimose dagli amici e adesso invece li aspetto, specie quelli delle persone più care e se non arrivano non è certo una tragedia, ma lo noto e mi dispiace-

– E perché ci tieni tanto?-

– Tu sai cosa c’è dietro questa festa?-

–  Un incendio in una fabbrica in cui morirono tante donne mi sembra-

– Quella è una leggenda, o meglio l’incendio ci fu ma non è all’origine della festa- 

– allora …una sovrapproduzione di mimose da smaltire …-

– Fai la seria. È una giornata per la difesa dei diritti, per la condanna del femminicidio, delle disparità di genere, insomma di tutte quelle ingiustizie che ancora oggi riempiono le nostre vite, a volte in modo talmente subdolo da non riuscire  a vederle neanche noi…-

– Mamma, ma guarda che i tempi sono cambiati, ora le donne possono fare tutto-

– Certo, per fortuna, almeno sulla carta oggi è così, ma non è caduto tutto dal cielo, sai? E la giornata di ieri serve appunto a ricordarlo! L’8 marzo 1917 durante l’impero zarista, a San Pietroburgo, le donne protestarono per chiedere la fine della prima guerra mondiale. Lo zar abdicò e le donne ottennero il diritto di voto. Nel 1922 Lenin istituì l’8 marzo come festività ufficiale-

– Cavolo! E se scendessero tutte in piazza oggi? Magari Putin se ne andrebbe… –
È diventata improvvisamente seria, il volto è preoccupato: 
– secondo te ci sarebbe stata lo stesso la guerra se al posto di Putin ci fosse stata una donna?-

– Il problema non è se al posto di Putin ci fosse stata una donna ma: se nei posti di potere in Europa, in America, in Cina in Russia ecc ci fossero state delle donne, si sarebbe arrivati a questa situazione? E allora ti direi con certezza: no!-

– Vuoi dire che con le donne al potere non esisterebbero più le guerre?-

– Intanto abbiamo una certezza, che al potere ci sono sempre stati gli uomini e che le guerre sono sempre esistite mentre il contrario non è mai stato provato-

– Ma forse non è un caso che le donne non vadano al potere… forse non sono proprio interessate…-

– Un cane che si morde la coda! Ho sempre pensato che gli uomini e le donne fossero uguali e che la distinzione fosse solo la conseguenza di un atteggiamento diverso a cui si è soggetti nell’infanzia. Pacca sulla spalla e strizzata d’occhio al bimbetto, carezza e occhietto dolce alla bimba. Poi sono cresciuta e ho capito che le differenze ci sono eccome e che c’è ancora tanto, tanto da fare. Quindi accetta con piacere le mimose in regalo, soprattutto se capisci che sono l’espressione sincera di chi ha a cuore la risoluzione delle disparità e conoscendo la persona che te le dona sei sicuramente  in grado di saperlo-

– … ma perché si regalano proprio le mimose?-
– Inizialmente come fiore simbolo era stata proposta la violetta, ma si era alla fine della seconda guerra mondiale e si ritenne che la violetta era un fiore troppo costoso e difficile da trovare, per essere diffuso senza troppo impegno durante la giornata della donna; così la signora Mattei dirigente dell’Unione Donne Italiane, ex partigiana e unica donna dell’assemblea Costituente, propose la mimosa perché accessibile a tutti e presente ovunque. Per tutta la vita ha difeso i diritti delle donne-

– Anche in finanza c’è molto da fare?-

– Nella consulenza finanziaria le consulenti finanziarie donne costituiscono il 25% del totale dei consulenti, ma secondo un’indagine effettuata quasi il 50% degli investitori sceglierebbe una consulente donna. Il problema vero esiste sulla gestione delle  finanze familiari dove tutto è spesso delegato al marito. E nonostante la ricchezza delle donne stia crescendo, sono poche quelle che assumono decisioni in autonomia sulle proprie finanze. Inoltre secondo un recente sondaggio il 72% delle donne e in particolare l’81% delle donne millennials vede il sistema degli investimenti come fonte di confusione. Insomma una vera e propria carenza di alfabetizzazione finanziaria-

– In sintesi le donne fanno decidere i mariti?-

– C’è un grosso problema culturale e dipende anche dai Paesi. Per esempio in un rapporto di BCG (Managing the Next Decade of Women’s Whealth) è stato chiesto alle donne il loro coinvolgimento nelle decisioni finanziarie: in Medio Oriente nessuna donna dichiarava di averlo, in Asia la maggior parte rispondeva di prendere le decisioni in proprio e in Svizzera dichiaravano la loro volontà a partecipare insieme al proprio compagno 9 donne su 10 ma poi nella realtà solo il 50 % lo faceva effettivamente-

– Allora hai ragione, la strada da percorrere è veramente lunga… ma tu pensi che preferiscano che se ne occupino i compagni perché sono più competenti?-

– Ammesso che sia così, sarebbe un motivo in più per voler iniziare a capire e cominciare ad occuparsene perché sono di solito le donne a essere più fragili finanziariamente. Insomma una cosa che può sembrare così marginale nella vita di coppia può diventare nelle situazioni peggiori anche una forma latente di “violenza” domestica. Ad esempio una donna che non ha lavorato o comunque ha lavorato part time per  occuparsi dei figli e non ha mai pensato ad accantonare per un proprio fondo pensione, quando arriverà la pensione o peggio ancora in caso di separazione e il suo ruolo verrà meno perché figli saranno cresciuti si troverà a dipendere per sempre dal proprio compagno e non sempre vince l’amore purtroppo. Ma una notizia positiva c’è ed è che i dati indicano un aumento di interesse da parte delle donne e questo potrà fare la differenza nel miglioramento del benessere finanziario inoltre è stato evidenziato che quando le donne se ne occupano tendono ad avere risultati migliori degli uomini perché mantengono più a lungo gli investimenti e sono più disciplinate a investire in linea con loro principi evitando insomma di vendere e comprare cercando di prevedere il mercato. Ah e sono anche più propense agli investimenti sostenibili!-

– Allora ce la possiamo fare!-

– Certo che ce la possiamo fare, ma dobbiamo continuare a “festeggiare” la giornata della donna e soprattutto a bandire la frase “se ne occupa mio marito” quando parliamo di gestione delle finanze familiari e a maggior ragione delle nostre. Adesso però sto facendo tardi… Lo prendi un caffè con me?-

– Sì, grazie!-
A note to our visitors

This website has updated its privacy policy in compliance with changes to European Union data protection law, for all members globally. We’ve also updated our Privacy Policy to give you more information about your rights and responsibilities with respect to your privacy and personal information. Please read this to review the updates about which cookies we use and what information we collect on our site. By continuing to use this site, you are agreeing to our updated privacy policy.