Stefania sta raccontando a Iliana la trama del film visto la sera prima, presa dalla foga non riesce a fermarsi prima del finale e Iliana cerca di bloccarla:
– Non me lo spoilerare, ti prego!-
Nel frattempo arriva Lorena dalla camera del fratello che trotterellando va verso la madre Iliana.
– Lorena cosa sta facendo Mario?- le chiede
La bambina prende la sua bambola, la corica nel lettino, sgrana i suoi occhi azzurri e senza alcuna esitazione le dice:
– Sta trayardando– riabbassa lo sguardo e continua a giocare.
La madre scoppia a ridere mentre l’amica resta piuttosto attonita e chiede:
-Scusami cosa vuol dire traiardare –
– È un termine adolescenziale viene dall’inglese try harder: provare di più, fare di meglio. Viene utilizzato quando uno è concentrato a giocare una partita al computer-
– Mamma mia! Ma se lo usa una bambina di due anni con una tale disinvoltura dove andremo a finire? L’italiano è una lingua bellissima, completa, musicale… che bisogno c’è di italianizzare i termini inglesi?-
– Hai ragione, ma bisogna ammettere che ci sono termini che in italiano sono introducibili o semplicemente che in inglese rendono il significato con una sola parola anziché con due, tre o a volte addirittura con un’intera frase-
– Io provo proprio fastidio per esempio quando sento usare il verbo “flaggare” al posto di “spuntare”, “mixare” al posto di “mescolare” o “matchare” al posto di “incrociare”…-
– Certo in alcuni casi l’utilizzo è gratuito, ma in altri le parole provengono proprio dall’ambiente che le ha generate ed è difficile sostituirle-
– Non ti seguo cosa vuoi dire?-
– Ti faccio l’esempio dei termini finanziari. Se ascolti un discorso in cui si parla di finanza seppur in italiano ti sembra fatto in un’altra lingua: market timing, spread, asset allocation, ask, bid, stop loss, subprime… ma non è per essere eccentrici è che non sempre esistono termini con uguale significato in italiano-
-E mi vuoi dire per esempio che per market timing non c’è una traduzione? –
– No, non c’è-
– Scusami ma cosa vuol dire?-
– Fa riferimento al momento giusto per entrare e uscire da un investimento… è una strategia con cui si cerca di anticipare i movimenti dei mercati finanziari acquistando prima di un rialzo e vendendo prima di un ribasso-
– Beh mi sembra una cosa talmente ovvia ed elementare puntare a fare questo che mi chiedo a questo punto per quale motivo non lo facciano tutti… deduco che non sia così facile altrimenti chi ha un minimo di competenza sarebbe già diventato ricco da un pezzo e avrebbe smesso di lavorare… –
– Brava, ma diciamo che non è solo “non facile” è proprio impossibile! E chi segue assiduamente questa strategia, ottiene, nel tempo, rendimenti più bassi rispetto a chi lascia il proprio capitale investito-
– Addirittura?-
– Sì, perché nel tentativo di evitare i giorni peggiori si perdono quasi sempre anche quelli migliori che si verificano spesso a ridosso appunto proprio dei giorni peggiori-
Lorena arriva con il cellulare in mano e tenta di aprire un’applicazione strusciando il dito sullo schermo. Non ci riesce e con tono irritato si rivolge verso la madre:
– È baggato!-
Al che Stefania non può fare a meno di dire all’amica:
– Ma questa bambina lo conosce l’italiano, quello vero?-
– Ma sì certo che lo conosce, ti ho detto però che ci sono argomenti in cui impera l’inglese e quindi è complicato rinunciare ai suoi termini, ti ho fatto l’esempio della finanza ma anche in campo informatico vale lo stesso discorso: entrano nell’uso comune-
– Comunque ritornando alla finanza mi sembra di capire che se hai degli investimenti nei momenti di volatilità in cui il mercato sale e scende nell’arco di pochi giorni non devi fare nulla-
– Esatto: nulla o quasi. Lo dicono gli esperti non io ovviamente. E comunque la cosa migliore in queste situazioni resta sempre il PAC–
– Oddio, un altro termine inglese!-
– No questa volta è italiano: Piano Accumulo di Capitale e rappresenta una modalità per entrare in un fondo. Si pianifica un versamento automatico mensile così da ridurre la volatilità dei mercati finanziari e ridurre il rischio timing cioè quello legato al momento in cui si effettua l’investimento. Certo non potrai ottenere il massimo rendimento, ma sicuramente riuscirai a gestire bene il rischio e questo è un buon modo per investire–
– Tu sai nella nostra lingua cosa significa “investire” ? E cosa c’entra il verbo “vestire”?-
– Beh io so cosa significa in finanza: impiegare dei capitali per conseguire un utilie…-
– Sì, certo ma significa anche assegnare una carica, un titolo, e questo ai tempi del feudalesimo avveniva durante una cerimonia solenne in cui c’era appunto una vestizione, ad esempio venivano assegnati i paramenti al vescovo o gli armamenti al cavaliere. E se ci pensi bene anche l’investimento in termini finanziari origina da questo: noi attribuiamo a delle risorse un titolo, una posizione in qualche modo una responsabilità per un certo fine –
– Ma sai che non ci avevo mai pensato…-
Lorena nel frattempo è andata in cucina e le due donne la seguono. Iliana chiama il figlio e gli dice ad alta voce:
– Mario, vieni a fare merenda! Fai un break !-
Stefania scuote la testa e capisce che non c’è speranza.
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