IL PASSAGGIO MAGICO

Barbara, Debora e Michele seguono Kamal, che li sta conducendo alla struttura dove trascorreranno la loro breve vacanza. Davanti a tutti, due ragazzi del posto, molto giovani ed esili, trasportano i loro bagagli come fossero vuoti, come se la forza per sollevarli gli provenisse da qualcosa di diverso dai muscoli, che paiono inesistenti.

Il  viottolo è sempre più stretto, i raggi del sole faticano a penetrare.

Barbara rompe il silenzio e il palpabile legittimo scetticismo che inizia ad insinuarsi tra loro:

– Michele… siamo sicuri che non sia una delle tue scelte fatte al “pago poco”? Qui non si tratta di arredo frugale e servizi essenziali, qui rischiamo di alloggiare in zone sporche e pericolose…-

– Stai serena! Abbiamo pagato poco perché era un affare, un’offerta, ma il prezzo di partenza era decisamente diverso. E’ un alloggio di fascia alta, fidati!-

Ad un certo punto il vicolo si stringe ancora, il passaggio si fa sempre più angusto e buio, sopra di loro resta un corridoio di cielo strettissimo; i portatori di bagagli alzano con disinvoltura in aria le valigie per poter passare tra le mura.

I tre amici procedono in fila indiana fino a  quando intravedono, davanti a loro,  un arco, con una porta fatiscente in legno che, più che d’ingresso, sembra di “fine corsa”.

Esitano… poi,  seguendo le loro guide, varcano il passaggio e, come in un sogno, gli si apre davanti una corte ricca di vegetazione: sopra di loro, il cielo si squarcia e la luce del sole li invade; il rumore della fontana al centro si impone, soffocando le loro espressioni di esclamazione e stupore e in un attimo si ritrovano tutti e tre a fare un respiro profondo per godere di quel profumo di fiori a loro finora sconosciuto.

Kamal li fa accomodare sui divani dai mille colori, gli offre del tè e dice loro di attenderlo per una decina di minuti: il tempo di sbrigare le procedure burocratiche della registrazione.

– Bene – esclama Debora guardandosi intorno- darei un bel 10 a Michele!-

– Direi anche con lode!- replica Barbara

– Non volete salire  nelle camere prima di esprimere un giudizio?-

dice loro Michele, con tono provocatorio e mal celando la soddisfazione per l’entusiasmo suscitato

– Io credo che le camere saranno meravigliose… Se l’ingresso è questo, le stanze non potranno che essere splendide-

ribatte Debora

– Ora che hai visto l’ingresso dell’abitazione, saresti disposta a spendere più di quanto sai che abbiamo fatto, per alloggiare in una delle camere?-

– Certo. Mi aspetto che se hanno usato questa cura per il giardino… avranno fatto ancor di più per la zona notte! E poi hai visto il servizio? Kamal è impeccabile! Altroché se sarei disposta a spendere di più!-

Michele la interrompe:

– Il prezzo sale con le aspettative! Vale qui come in finanza!-20

-In finanza contano i numeri, c’è poco da filosofeggiare con le aspettative…- interviene Barbara

– E invece ti sbagli, perché il mercato delle azioni, e di conseguenza anche quello dei fondi azionari, che altro non sono che dei panieri di azioni, si muove sulla base delle aspettative. Se io acquisto un’azione a 100 per quale motivo il giorno dopo dovrebbe valere 102 e quello dopo ancora 105? Semplicemente perché ho delle aspettative positive su quel titolo, penso che andrà bene, credo che riuscirà ad avere utili

– Praticamente dai valore a qualcosa sulla base di nulla, una scommessa sull’ “aria fritta”…- controbatte Barbara

– Succede anche questo, ed è l’origine delle bolle finanziarie, ma io parlo di altro. Parlo di un’azienda per la quale ipotizzo degli utili interessanti per il futuro, che oggi ancora non ha, esattamente come tu non sai come sarà la camera perché non l’hai ancora vista, ma le premesse, i progetti che ha messo in piedi, il contesto, il tipo di gestione avuta fino a quel momento, il trend economico fa sì che possano essere ragionevolmente attesi, aspettati. Si è ottimisti sui suoi futuri utili e, siccome avrà utili, probabilmente distribuirà anche dei dividendi, che io, in quanto possessore dell’azione, riceverò. Questo è il motivo per cui il prezzo a cui sono oggi disposto ad acquistare quel titolo incorpora già tutte le aspettative e in qualche modo quindi i dividendi che darà-

– Quindi utile e dividendo non sono la stessa cosa?-

-No, assolutamente. Quando un’azienda  fa utili, l’assemblea, dopo aver approvato il bilancio, delibera sull’eventuale distribuzione di parte degli stessi. La parte distribuita (dividendi) è la remunerazione per gli azionisti, ma non costituisce un diritto! –

– E perché un’azienda che fa utili non dovrebbe distribuirli?-

– Perché potrebbe decidere di reinvestirli! In questo caso gli azionisti, che posseggono azioni ordinarie, non riceverebbero nulla, mentre potrebbero godere del diritto di ricevere una remunerazione coloro i quali possiedono una tipologia di azioni diverse, come le azioni di risparmio o privilegiate. Questi azionisti hanno una prelazione nella distribuzione a fronte di una non ingerenza nella gestione dell’azienda, ad esempio la mancanza del diritto al voto-

Kamal torna con la sua andatura caratteristica, una sorta di camminata saltellante, quasi avesse le molle sotto i piedi, che lo fa apparire perennemente  allegro. Consegna loro i passaporti e gli dice:

– Seguitemi, vi accompagno nelle vostre stanze!-

I tre amici si guardano, è il momento della verità: le loro aspettative saranno ripagate?

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